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Roma capoccia

Il grande ingorgo capitale: ecco tutti i cantieri del Giubileo 

Gianluca Roselli

I lavori dureranno oltre un anno, forse un anno e mezzo. Strade improvvisamente chiuse, traffico, automobilisti impazziti. E’ lo scenario fino al 2025: una mappa 

 Il grande ingorgo capitale. Che durerà oltre un anno, forse un anno e mezzo. Per portare migliorie alla città in vista del Giubileo 2025, ma mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini. Che, da qui alla fine del 2024 (se tutto andrà bene), prima di prendere l’automobile ci penseranno dieci volte. Perché il rischio è di passare intere ore non previste nel traffico. Che, ricordiamolo, non vuol dire solo perdita di tempo ma pure stress psicofisico. Chi può userà di più lo scooter, altri il monopattino, altri ancora i mezzi pubblici, anche se pure i bus dovranno fare lo slalom tra chiusure, cambi di senso di marcia e cantieri. La sorpresa, per molti, è arrivata al rientro in città dopo le vacanze.

I lavori principali, infatti, sono iniziati tra la fine di luglio e agosto. Qualcuno parla di un centinaio di cantieri aperti in città, numero però contestato dal Campidoglio. “Dipende cosa s’intende per cantieri: se consideriamo anche i lavori per aggiustare un tombino, quindi situazioni micro, allora ci si può arrivare, ma i cantieri veri e propri sono decisamente meno”, spiegano dal Comune.

La situazione peggiore è in zona Vaticano, con i lavori per la pedonalizzazione di Piazza Pia, tra Castel Sant’Angelo e Via della Conciliazione, e la chiusura del sottopassaggio di Lungotevere in Sassia. Qui i lavori, iniziati il 22 agosto con scadenza a dicembre 2024, serviranno a realizzare un restyling della piazza, che sarà completamente pedonale, e l’allungamento del tunnel all’altezza del “passetto”. Un notevole miglioramento a fronte di un grande sacrificio: nel sottopasso ogni giorno transitavano 3000 auto l’ora, che ora si riversano nelle strade circostanti più strette, con cambi di sensi di marcia e fasi semaforiche in tutta la zona Prati. Per chi scende da Roma Nord o dalla Balduina, il traffico aumenta già all’inizio di Via Candia, lo stesso accade sul fiume, già all’altezza di Lungotevere delle Armi. “Il piano sui sensi di marcia, fasi semaforiche e il cambio di percorso dei bus o spostamento di fermate e capolinea è stato studiato dai nostri ingegneri ed è sotto continuo monitoraggio. Il disagio c’è, non si può negare, ma grazie ai percorsi alternativi credo siamo riusciti a renderlo sopportabile”, afferma l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè.

Qualche dato arriva dalla Polizia municipale. “Nei primi giorni per transitare dal quadrante Prati-Vaticano ci volevano circa 28 minuti, ora siamo calati a 20, una decina in più della normalità, ma puntiamo a scendere ancora. Una situazione ancora difficile è su Via Gregorio VII perché qui arriva tutto il traffico dall’Aurelia che finisce in un imbuto. Stiamo studiando soluzioni”, osserva il vicecomandante della Polizia Municipale, Mario De Sclavis. Che prevede di mettere in strada tra i 100 e 150 vigili in più al giorno.

Altro snodo cruciale è la chiusura del Ponte dell’Industria per una ristrutturazione da 8 milioni grazie ai fondi giubilari: la sede stradale sarà allargata da 7 a 11 metri e verranno realizzati due nuovi percorsi, pedonale e ciclabile. Inoltre, verrà restaurata la struttura in acciaio, gioiello di archeologia industriale. Fine lavori, settembre 2024. Ma intanto il traffico si riverbera su Ponte Marconi e Ponte Testaccio. “Qui la situazione è migliore perché, con i mesi di chiusura per l’incendio, i cittadini avevano imparato come muoversi”, fa notare De Sclavis. “Senza questi lavori il ponte era destinato alla chiusura. Ne avremo uno più bello, funzionale, sicuro e antisismico”, fa notare l’assessore ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini.

Altro snodo decisivo sono le opere tra piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica: una riqualificazione finanziata da 12 milioni di fondi giubilari che poterà a un ampliamento dell’area pedonale per creare un grande boulevard affacciato sui giardini delle Terme di Diocleziano. I cantieri saranno mobili, quindi il transito di auto non sarà mai totalmente interrotto.

Ma non è finita qui, perché poi ci sarà il grande cantiere della Metro C a Piazza Venezia, i lavori sui binari a largo di Torre Argentina, quelli non ancora terminati sulla Gianicolense, un cantiere a piazza San Giovanni e uno a Portonaccio, solo per dirne alcuni. Più alcune opere di manutenzione ordinaria, come il rifacimento dei manti stradali, che andranno ad accumularsi ai lavori straordinari, rischiando di trasformare la città in un gigantesco ingorgo. Da qui a un anno bisogna armarsi di enorme pazienza.

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