Porta alchemica, foto di Sailko, via Wikimedia Commons 

Roma Capoccia

La Roma ermetica di Anna Maria Partini, un convegno

Andrea Venanzoni

Il ricordo in Campidoglio di una studiosa innamorata della poetica mistica e del sapere spirituale. Colei che ha contribuito al recupero della Porta alchemica e di altri luoghi "metafisici" su cui la capitale potrebbe e dovrebbe investire in futuro

Il ventuno gennaio, in Campidoglio, è stata ricordata, nell’ambito del convegno “La scienza alchemica” organizzato da Simmetria Institute – Fondazione Lanzi, la straordinaria figura di Anna Maria Partini, scomparsa lo scorso anno. 

 

Anna Maria Partini, o la signora Partini come ha rimarcato Giovanni Canonico, storico direttore delle Edizioni mediterranee ed editore di tutti i volumi scritti o curati dalla Partini, rappresenta un patrimonio culturale di Roma: e come tutti i patrimoni culturali è scarsamente celebrato se non dalla piccola, ma combattiva, nicchia dei cultori di determinati saperi.

 

Non di sola alchimia e scienza ermetica è però vissuta questa piccola, ma solo nella statura, tenace e meticolosa ricercatrice della spiritualità, le cui radici culturali hanno per tutta l’esistenza affondato in quella sintesi perfezionata di elevazione cognitiva e spirituale che trascende i lineamenti istituzionali di una data religione. 

 

E così, mentre i relatori si avvicendavano sul palchetto nella suggestiva cornice della sala della Protomoteca, alle spalle in video scorrevano le immagini sacrali di shunga nipponiche, di immagini care all’universo hindu, di simbologia astrologica ed ermetica e della devozione cristiana della Partini, che come ha rimarcato il figlio nel suo commosso e intimo intervento, ha sempre rappresentato la stella polare di questa studiosa.

 

E proprio il figlio, padre Alessandro Partini, frate francescano e parroco di San Francesco a Ripa, ha ricordato la profonda ricerca spirituale della madre che ha abbracciato nel corso degli anni di una lunga vita molteplici saperi, nel tentativo profondo di modulare la forma di un sapere che potesse essere nutrimento del cuore e dell’anima.

 

Molto incisivo anche il saluto istituzionale del presidente della commissione Cultura della Camera, onorevole Federico Mollicone, molto poco retorico e assai sentito, e dalle sfumature profondamente junghiane. Proprio Mollicone ha ricordato l’importanza della Partini per il patrimonio culturale romano.

 

Perché, non molti sanno se non gli specialisti, è stata proprio la Partini non solo a ravvivare l’interesse per le figure dell’ermetismo e dell’alchimia capitolini, come il marchese Palombara di Savelli o il cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria o quella figura potentemente mitografica che fu Cristina di Svezia a cui ha dedicato un documentatissimo e assai raffinato volume, ma anche a contribuire fattivamente al recupero della Porta alchemica situata all’Esquilino.

 

Una Porta che l’amministrazione capitolina dovrebbe valorizzare e rendere fruibile, procedendo alla bonifica di quanto, di poco decoroso, le sta attorno e inserendola magari nel quadro di una piena valorizzazione dei luoghi metafisici, alchemici ed ermetici che a Roma pure abbondano e che avrebbero, se resi appunto fruibili, una vasta platea di potenziali visitatori, tanto italiani quanto stranieri.

 

Anna Maria Partini ha poi contribuito, con un volume molto elaborato scritto con un egittologo di pregio come Boris de Rachewiltz, a mettere in luce le radici egizie di una parte della architettura e del portato sapienziale di luoghi e palazzi capitolini.

 

Giovanni Canonico, delle Edizioni mediterranee, volto editoriale fondamentale per studiosi e appassionati di spiritualità, metafisica e esoterismo, che a Roma peraltro ha dedicato una lunga serie di volumi dedicati alle sfumature massoniche, egizie, occulte, storico-tradizionali, della città, ha ricordato in maniera profondamente commossa il sodalizio editoriale e umano, lungo ben 40 anni e dipanatosi per diciassette volumi, con questa studiosa.

 

Il tratto comune emerso anche da tutti gli altri interventi, che si sono svolti tra la mattina e il pomeriggio, è stato quello di una donna profondamente innamorata della poetica mistica e del sapere spirituale, mai doma e mai ferma nella sua instancabile voglia di conoscere e trasmettere informazioni e conoscenza attraverso le sue attività, non solo editoriali, ma anche poetiche, ceramistiche, collezionistiche.

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