Città irrisolta, provinciale, autoreferenzialmente chiusa in sé stessa: sono alcuni degli aggettivi che i grandi scrittori italiani hanno riservato alla Capitale
Potrebbe forse stupire scoprire oggi come, nel corso dei decenni e ben prima degli strali bossiani, “Contro Roma” sia assurto ad autentico genere letterario. C’è stato un momento, cronologicamente ampio e non pacificato, in cui una vasta parte del mondo intellettuale, tanto autoctono quanto di altre aree geografiche, individuò in Roma un paradigma stortignaccolo e simbolicamente potentissimo di tutto quel che in Italia sembrava non andare.
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