Operazione simpatia

La sindaca ricandidata cambia faccia e modi. Che sia merito di Maurizio Costanzo?

Marianna Rizzini

Ma il giornalista dice: "Ho dato solo qualche consiglio da amico, gli stessi consigli dati a Rutelli"

Virginia Raggi non sembra più Virginia Raggi, se si parla del dato caratteriale emerso in quest’ultima fase di campagna elettorale. Era nota infatti, la sindaca, per l’espressione impassibile e la non cordiale presa sul pubblico (anche quello dei propri sostenitori). Ed era nota per l’atteggiamento finora tenuto nei mesi di lancio della ricandidatura: volto corrucciato mentre elencava problemi su problemi, quasi non fosse lei a guidare il Campidoglio, e quasi lei fosse invece il capo dell’opposizione. E però da qualche settimana Raggi ha capovolto se stessa al punto da apparire, nell’approccio ai dibattiti, determinata a portare avanti una sorta di strategia della simpatia: ecco che si fa vedere divertita al cospetto dell’avversario Carlo Calenda che le fa il baciamano.

Ecco che twitta in latino per invitare il desaparecido candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti: “Michetti, lacesso te. Coram populo loquamur, si anumus non defecit te…ti sfido ad un confronto pubblico. Te lo scrivo in latino così magari mi rispondi”. Ed ecco che si fa vedere in tuta, ritratta dal marito, a casa, in t-shirt, con i capelli legati e il mestolo in mano.

 

Che succede? A che cosa è dovuta la nouvelle vague comunicativa? Che ci sia lo zampino di qualche spin doctor? Di qualche guru?

Che il guru sia Maurizio Costanzo, che pure aveva contestato la sindaca all’inizio ma che poi, dopo averla avuta ospite al suo omonimo show, si è reso conto che Raggi “ascoltava” e in alcuni casi mostrava di voler realizzare le idee proposte nel corso della trasmissione? “Non è che mi telefona prima di fare le cose”, diceva Costanzo tempo fa. E oggi Costanzo smentisce al Foglio di essere colui che suggerisce: “Non è il mio mestiere, no. Io alla sindaca ho dato soltanto qualche consiglio da amico”. Quale, per esempio? “Lo stesso che ho dato all’ex sindaco Francesco Rutelli all’epoca: vai per strada, sorridi, stringi le mani alle persone. Stesso consiglio per due sindaci. Magari, chissà, aspetto il terzo”. Comunque sia, Raggi il sorriso se l’è stampato in faccia. Anche se non ce ne sarebbe motivo, visto il trapelare su Repubblica del malcontento interno m5s rispetto alla sua gestione della città e della campagna, un malcontento che vede tra i principali portatori di critiche Roberta Lombardi, assessore m5s alla Transizione Ecologica della Regione Lazio. Invece di rintuzzare il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri sulla discarica, è la critica più feroce, la sindaca farebbe bene a scegliere un dignitoso silenzio. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.