(foto LaPresse)

roma capoccia

Arriva il vigile di quartiere: a metà tra un barista e un terapeuta

Gianluca De Rosa

Un nucleo di nuovi agenti ascolterà i cittadini e i loro problemi, come assistenti sociali  

A metà tra un terapeuta e un barista paziente, capace di ascoltare ogni giorno le lamentele degli avventori rassicurandoli e, quando necessario, battendogli una confortante pacca sulla spalla. A Roma è arrivata una nuova figura: il vigile di quartiere. La nuova mansione è stata presentata meroledì mattina con tanto di conferenza stampa e foto di rito in piazza del Campidoglio dalla sindaca di Roma Virginia Raggi e dal capo della polizia locale di Roma Capitale Ugo Angeloni.
Il nuovo settore dei pizzardoni si chiamerà, senza esagerate circonlocuzioni burocratiche, “unità di ascolto”. Una prima sperimentazione è in realtà già partita nelle scorse settimane in tutti e quindici i municipi. 

 

Le pattuglie della Polizia locale, secondo una programmazione settimanale, si sono recate nei vari quartieri di ogni Municipio, per intercettare cittadini delusi o arrabbiati, ma anche associazioni e comitati. Ad oggi sono stati realizzati più di 200 contatti durante 59 punti di ascolto e sono state recepite 167 segnalazioni di cui hanno spiegato sindaca e comandante dei vigili “alcune risolte nell’immediatezza”.  “Con questo nuovo servizio - ha dichiarato Raggi - garantiamo maggiore sicurezza per i nostri quartieri e offriamo alle persone un importante momento di ascolto e dialogo con gli agenti della Polizia Locale. Riportiamo le istituzioni sul territorio e ne facciamo sentire la vicinanza. Inoltre così possiamo raccogliere segnalazioni e intervenire in modo puntuale sulle eventuali criticità presenti”. 

Ma questo censimento delle lamentele cosa ha svelato? Quali saranno i grandi problemi che l’amministrazione ignora e che deve scoprire mandando in strada i suoi uomini? Le criticità riscontrate riguardano, udite udite, la microcriminalità, la viabilità, con particolare riferimento alle soste irregolari, e la malamovida notturna, in particolare nei Municipi I (il centro) e il II (San Lorenzo). Chi lo avrebbe mai detto?

In Campidoglio comunque sono soddisfatti. Il comandante Angeloni ha spiegato come si procederà operativamente: “Il nuovo modello di prossimità sarà supportato da un back office: ci saranno 3-4 persone che per turno e a seconda delle esigenze dei Municipi, sono in strada dedicandosi all’ascolto dei cittadini e altrettanti agenti che raccolgono le segnalazioni e ne seguono gli esiti

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