Giovanni Angelo Becciu (foto LaPresse) 

roma capoccia - spina di borgo

Quel che Becciu non dice

Matteo Matzuzzi

L’ex cardinale chiede i danni all’Espresso e promette battaglia. Ma non dice perché il Papa l’ha cacciato

Il cardinale Giovanni Angelo Becciu torna alla carica, non ci sta a ritirarsi a vita privata e fa sapere di aver chiesto i danni al settimanale l’Espresso che nei mesi scorsi ha condotto un’approfondita inchiesta sui misteri vaticani (della cassa vaticana, per dirla meglio) che avevano proprio in Becciu il bersaglio. “Alla luce dell’estrema gravità delle infondate accuse – fa sapere l’ex prefetto della congregazione per le Cause dei santi – chi si è reso protagonista di queste propalazioni ne risponderà davanti ai giudici. Risponderà, peraltro, di avermi fatto passare per ‘indagato’ senza che io abbia mai ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria né dalla giustizia vaticana né da quella italiana; risponderà per avermi accusato di condotte deprecabili che ho, anche documentalmente, smontato una a una, a partire proprio da quella più dolorosa di aver distratto fondi, della chiesa e dei fedeli, in favore dei miei familiari. Fino al fantasioso complotto ai danni del cardinale Pell, con ingerenze illecite dirette a condizionare il suo processo. Tutto falso”. Mons. Becciu legittimamente si difende e ricorda che lui indagato formalmente non lo è (e in un paese civile è questo che conta), per cui una buona parte di quel che è stato scritto andrebbe se non altro inquadrato nella casella opportuna. Quel che però Becciu non dice, ed è la parte più interessante, è il motivo vero per cui il Papa lo ha cacciato togliendoli i diritti connessi al cardinalato. Siccome non si tratta di un piccolo castigo da scuola elementare, ma di una pena gravissima comminata dal Pontefice, sarebbe utile sapere la ragione dell’epurazione. Altrimenti siamo in un reality-show. (mat.mat)

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.