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Nella bottega dei “Libri Risorti”, dove le storie tornano a vivere

Camillo Langone

In una Reggio Emilia spenta, un libraio antiquario custodisce passaggi generazionali invisibili: libri dei defunti che rinascono in nuove mani, clienti improbabili, autori dimenticati come Soavi che riemergono dagli scaffali

Libri Risorti, che bellissimo nome per una libreria antiquaria. Perché i libri spesso sembrano morti ma spesso poi risorgono. Innanzitutto i libri dei defunti. Quelli che il libraio antiquario rimette in circolazione, ricolloca in nuove librerie. Ecco qui il passaggio generazionale, la trasmissione culturale: non agli eredi di sangue bensì agli eredi di spirito. Mi trovo a Reggio Emilia, nel centro morto di una città più morta di un baule di libri in cantina, una città la cui resurrezione non riesco proprio a immaginare, e ascolto, circondato da scaffali e pile, le incantevoli, umbratili storie del libraio. Parla dei concorrenti che sono numerosi perché il mercato miracolosamente esiste, e parla dei venditori che sono figli, nipoti, vedove, vedovi, e parla dei clienti, molti vecchi, alcuni giovani, nessun quarantenne, quasi tutti uomini salvo qualche ragazza: mai una signora. Sono entrato per farmi fare una dedica (il libraio è anche scrittore) e sono uscito con due libri di Giorgio Soavi, uno su Balthus, amico dell’autore, e uno con conturbante copertina di Guttuso, amico dell’autore pure lui. Soavi non è mai stato famoso e adesso è del tutto dimenticato, eppure questi suoi volumi sono resuscitati appena li ho sfogliati. Prego fiducioso che dopo di me trovino altro amore, altre mani, che la catena dei libri non si sciolga mai.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).