
Ansa
Preghiera
Abbiate amor proprio: siate esigenti sulla colazione al bar
Nome italiano, niente schermi, niente plastica, niente servizio in braghe corte. Il cliente accomodante fa il bar scadente
Che gli italiani ritrovino un po’ di amor proprio, che non accettino di fare colazione in bar degradanti. Io di amor proprio ne ho da vendere e non ritorno in un bar la cui colazione non soddisfi i miei requisiti. Quali?
Per il mio cappuccino esigo che il bar abbia un nome italiano, che sulle pareti non ci siano schermi televisivi, che il bicchierino dell’acqua (laddove contemplato) sia di vetro. Non sono pretese assurde. In particolare mi chiedo come si possano tollerare i bicchierini di plastica e le bottigliette di plastica ora che si conoscono i danni causati alla salute dalle microplastiche: aveva ragione Wittgenstein a dire che etica ed estetica sono tutt’uno…
Ci sarebbero altri dettagli. Se la tazza è muta (non sponsorizzata), meglio. Se la brioche è lievitata in proprio, cotta nel forno sul retro, supermeglio. Se poi il personale è in divisa, se le cameriere hanno il grembiulino, vado in sollucchero. Non pretendo che tutti i bar italiani siano come il Bar Centrale a Trani, Salvatore Petriella al Petruzzelli di Bari, Bombè a Parma, Terzi a Bologna, Grosmi a Udine, ma certamente non tollero plastica e servizio in braghe corte per tacere dell’abominio della desolazione, le slot machine. Il cliente esigente fa il bar elegante, il cliente accomodante fa il bar scadente. L’italiano sciatto fa l’Italia brutta.

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