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Preghiera

Gli arcivescovi che hanno venduto il Duomo si tolgano le travi dagli occhi

Camillo Langone

Messaggio per monsignor Delpini che tuona contro una città asservita al profitto: i grattacielari avranno pure venduto la Madonnina, ma gli arcivescovi hanno venduto il Duomo. L'ingresso in cattedrale è a pagamento e bisogna pure contrattare coi guardiani. Ladri di sacro

Da quale pulpito. Intervistato dal Corriere l’arcivescovo di Milano monsignor Delpini tuona contro una città asservita al profitto. Vero, i grattacielari hanno venduto la Madonnina, la cui sacralità è meglio difesa dal cantante Tananai che dai chierici ambrosiani, e quel cielo di Lombardia così bello quand’è bello. Altrettanto vero che gli arcivescovi hanno venduto il Duomo. Io nel Duomo di Milano non ci metto piede da una vita, da un’altra novecentesca vita in cui comunque preferivo pregare altrove, innanzitutto a San Nicolao (qualcuno conosce?), e però un amico, rimasto traumatizzato, mi avvisa che l’ingresso in cattedrale è a pagamento e anche per entrare a pregare bisogna contrattare coi guardiani.

“La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!”. Di ladri o di turisti cambia poco: i turisti, ladri di senso, qui sono ladri di sacro. So bene che l’arcidiocesi ha bisogno di quattrini ma pure gli architetti hanno bisogno di quattrini, io non ne parliamo, tutti abbiamo bisogno di quattrini ed è mettendo questo universale bisogno di quattrini in cima a ogni cosa che ci siamo ridotti così. Monsignor Delpini tolga prima la trave dal suo occhio e poi si occupi della trave nell’occhio di Boeri.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).