
Ansa
Preghiera
I magistrati sono strumenti di Dio contro la Milano babelizzata
Gli amministratori di Milano hanno le mani pulite, e senz'altro anche la libreria ripulita dai libri che dovrebbero studiare, ma non lo fanno perché accecati dalla hybris
Stavolta i magistrati non hanno colpe proprie, stavolta sono solo strumenti. Strumenti di Dio che detesta la superbia e i grattacieli, della superbia simboli, a partire dalla Torre di Babele. Gli amministratori di Milano hanno le mani pulite e la libreria ripulita dai libri grazie ai quali avrebbero capito che l’inchiesta urbanistica non è un torto del destino. Manca loro ovviamente la Bibbia e mancano i libri di Rem Koolhaas che Stefano Boeri conosce ma non ha letto o se ha letto non ha capito perché accecato dalla hybris.
L’architetto olandese in “Singapore songlines” scrive che “l’esplosione in altezza sarà il segno della dimensione asiatica” e infatti la Milano babelizzata somiglia ormai a una Singapore dei poveri (la Singapore originale ha un pil pro capite parecchio più alto). E in “Junkspace” ricorda che “il messaggio implicito del grattacielo è: fanculo il contesto” (nel caso specifico: fanculo la Madonnina). Fra l’altro i grattacieli milanesi hanno consumato tantissimo spazio, smagliando la città. E’ controintuitivo, lo so, per comprenderlo bisogna impegnarsi in un’attività desueta: studiare. Ad esempio Richard Rogers: “La densità non ha a che fare con l’altezza. A Barcellona non si può costruire al di sopra degli 8 piani. E’ la città più densa d’Europa”. Saggezza a Barcellona, tracotanza e ignoranza a Milano.

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