Riccardo Manzotti, TedxCollediValdElsa (YouTube)

Preghiera

Riccardo Manzotti è un vero liberale, grintoso e glorioso

Camillo Langone

In "Sono libero, o non sono" l'autore smaschera i finti liberali (covidisti, ambientalisti, statalisti e così via) ed esalta la gloria. Rischia perfino l'istigazione a delinquere: "Le regole sono scelte prese da altri, chi è libero non segue le regole ma abbraccia i suoi valori"

“La vita è scelta, valore e gloria”. Se non fossi così oraziano, ossia così moderato, sarei manzottiano, ossia grintoso e glorioso. Riccardo Manzotti in “Sono libero, o non sono” (Liberilibri) non si limita a esaltare la libertà. Tutti sono liberali, a chiacchiere, negli ultimi anni ho visto liberali covidisti, liberali ambientalisti, liberali statalisti, gente senza vergogna, e dunque la parola “liberale” non significa più nulla.

Manzotti si ribella a questo liberalismo verbale, al museo delle cere delle libertà costituzionali. Il filosofo parmense, che durante la pandemia dissentì coraggiosamente in piazza, esalta anche la gloria e ciò è rarissimo. Quando scrive “O si esiste o si è esistiti da altri” mi ricorda una frase di don Giussani, “O protagonisti o nessuno”. Quando definisce la gloria “il compimento di un valore eterno in un atto esistenziale” mi ricorda l’ultimo libro di Aurelio Picca. Nient’altro mi ricorda e non potrebbe essere diversamente perché viviamo in un mondo “vuoto di valore, libertà e gloria”. Manzotti rischia perfino l’istigazione a delinquere: “Le regole sono scelte prese da altri. Chi è libero non segue le regole ma abbraccia i suoi valori”. Condivido ogni parola solo che io, non manzottiano bensì oraziano, certi miei valori li abbraccio in segreto: moderatamente, prudentemente, ingloriosamente.
 

Di più su questi argomenti:
  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).