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Preghiera
Il Palazzo della Civiltà Italiana è magnifico, che sia fascista conta poco
È Aristotele a stabilire le supreme forme del bello: l'ordine, la simmetria, il definito. Non c'è antifascista che possa definire il Colosseo Quadrato disordinato, asimmetrico e sfumato. Checché ne dica Gianni Biondillo
Gianni Biondillo prima dice che non esiste l’architettura fascista poi se la prende con l’Eur perché è fascista. Il quartiere razionalista romano sarebbe “un enorme coito interrotto del virilismo fallocratico fascista”, frase stentorea contenuta in “La costruzione del potere. Perché l’architettura fascista non esiste” (Marsilio). Eppure poco prima, con superiore saggezza, Biondillo aveva scritto: “E’ nella forma che l’artista esprime il suo talento. E’ nella forma che va giudicato”.
Ecco, io giudico il Palazzo della Civiltà Italiana del caro Ernesto Lapadula (mi commuovo sempre quando a Potenza passo davanti alle sue Poste) per la forma, non per le intenzioni del committente. Non è Mussolini a dire che il Colosseo Quadrato è magnifico, è Aristotele. E’ il filosofo a stabilire “le supreme forme del bello: l’ordine, la simmetria e il definito”, e non c’è antifascista che possa spingersi a definire il celeberrimo edificio disordinato, asimmetrico e sfumato. Ha ispirato eccellenti pittori (Mauro Reggio), architetti ammirevoli (Aldo Rossi), grandi registi (Fellini, Antonioni, Greenaway), è un fondale che può liberare qualsiasi fantasia e infatti a me non fa pensare al potere, a me fa sognare, più che razionalista mi sembra onirista, il ritmo degli archi mi ipnotizza. Fallocratici e violenti saranno i nuovi grattacieli di Milano.