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Preghiera
Gli estremisti animalisti, che alzano la mano contro Dio
I senatori hanno votato con approssimazione, conformismo, gregarismo il ddl Animali, che mette le bestie al centro delle tutele giuridiche. Un capovilgimento morale, che deporta l'uomo nella periferia della giustizia
Il Senato contro Dio ad alzata di mano. I senatori hanno votato con questa modalità approssimativa, esalante conformismo, gregarismo, irresponsabilità, il ddl Animali (prima firma Michela Vittoria Brambilla, l’estremista animalista di Noi Moderati) che inasprisce le pene per chi commette reati contro le bestie. Tieni un cane feroce alla catena? Grossa multa. Tiri un calcio e rompi una zampa al pitbull che ti assale? Anni di carcere. E non è soltanto galera e più galera, è innanzitutto un capovolgimento morale.
Con questa legge, dicono i suoi zelatori, gli animali sono “messi al centro delle tutele giuridiche” e dunque dal centro i senatori hanno tolto loro stessi e i loro elettori, riducendo le tutele giuridiche alle persone. Hanno deportato l’uomo nella periferia della giustizia con una decisione evidentemente epocale votata in modo banale (la banalità del male, diceva una filosofa). Hanno fatto dei bei discorsetti in favore dei cagnetti e poi hanno alzato la mano contro Dio, contro colui che in Genesi stabilisce la superiore dignità dell’uomo: “Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo”. Non sapevano quello che facevano, come al solito.