foto Ansa  

Preghiera

Contro il lavoro di domenica

Camillo Langone

Ne va della salute dell'anima. Che ospedali e commissariati debbano essere presidiati è ovvio, ma perché devono esserlo i magazzini Amazon? I ristoratori si lamentano di non trovare giovani disposti a lavorare la domenica: forse, per una volta, i giovani hanno ragione

Adesso tutti a leggere la Rerum novarum, va bene, ma non è male aprire anche il Catechismo maggiore, promulgato non da Leone XIII bensì dal suo successore, Pio X, e ristampato da Edizioni Ares. Siccome domani è domenica trascrivo il numero 397: “Sono proibite nelle feste le opere servili, affinché possiamo meglio attendere al divin culto e alla salute dell’anima nostra; e riposarci dalle fatiche”. Che il riposo debba essere imposto suona assurdo e suona male, resta il fatto che circa cinque milioni di italiani lavorano la domenica.

E se gli ospedali, i commissariati, gli allevamenti è ovvio che debbano essere sempre presidiati, non si capisce perché debbano esserlo i supermercati o i magazzini Amazon: non vendono nulla che non si possa comprare il sabato o il lunedì. Io, cristiano ipersensibile al fatto religioso, comincio a dubitare perfino della liceità morale della frequentazione domenicale dei ristoranti: come posso attendere alla salute dell’anima mia se sto attentando alla salute dell’anima di cuochi e camerieri? E’ stato detto di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te… I ristoratori si lamentano di non trovare più giovani disposti a lavorare la domenica: forse, per una volta, i giovani hanno ragione.
 

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).