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In Toscana le alluvioni sono state per secoli un classico d'autunno

Camillo Langone

Nessuna apocalisse climatica, è solo una periodica ondata di maltempo quella che ha colpito la regione

Niente di nuovo sotto il sole e niente di nuovo nemmeno sotto la pioggia. Nessuna apocalisse climatica, è solo una periodica ondata di maltempo quella che ha colpito la Toscana. Se c’è un’area per cui è stolto parlare di cambiamento climatico da cause antropiche, come ha fatto la segretaria Schlein (il presidente Giani è stato buon per lui più ambiguo), quest’area è il bacino dell’Arno. Si guardino le spaventose immagini dell’alluvione di Firenze del 1966, si leggano le disastrose conseguenze: trentacinque morti e danni enormi, in parte irrimediabili, al patrimonio artistico. A Firenze e dintorni le alluvioni sono state per secoli un classico d’autunno. Prima del ‘66 le più devastanti furono quelle del 1844, del 1758, del 1740, del 1589, del 1557 (nell’attuale Via Verdi, un tempo più opportunamente chiamata Via del Diluvio, l’acqua raggiunse i cinque metri), del 1547 (oltre cento morti), del 1333, del 1269, del 1117. E per nessuna di queste nemmeno Elly Schlein riuscirebbe a incolpare il mio amato motore diesel.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).