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preghiera

Scene oscene che mi allontanano dalla messa

Camillo Langone

Cerco di essere accomodante, quando al posto delle candele vere trovo le candele finte faccio finta di non vedere. Ma a volte non ce la faccio a trattenermi

Santa Maria, risparmiami un destino da cristiano errante. Da anni vago di chiesa in chiesa, e non trovo pace, e cambio messa perché al posto dei banchi trovo le sedie, o perché al posto dell’organo trovo i tamburelli… Ormai cerco di essere accomodante, quando al posto delle candele vere trovo le candele finte faccio finta di non vedere… Ma l’altra domenica ho assistito a una scena oscena, proprio in un santuario mariano: il sacerdote ha cercato di impedire a una fedele di ricevere l’ostia sulla lingua, mettendosi a questionare davanti all’altare. Lunghi secondi in cui ho visto spalancarsi l’abominio della desolazione (Matteo 24,15). Qualcosa che mi ha bruciato qualcosa dentro. Alla Steccata fino a quando ci sarà quel prete non metterò più piede (non a caso è basilica di stretta osservanza covidista: acquasantiere ancora siccitose). Fosse soltanto un problema personale: quella fedele non so se tornerà più a messa, e conosco tanti, meno disposti a vagare di me, che di fronte a chierici così ideologici, così mondani, così respingenti, così poco cristiani, hanno gettato la spugna. Santa Maria, mostraci il tuo figlio che il clero ci nasconde.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).