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Hans Magnus Enzensberger, difesore il contante: eri argine alla dematerializzazione

Camillo Langone

Il tuo trigesimo cade alla Vigilia di Natale. Hai definito il contante “ultimo residuo della sfera privata”. Il denaro digitale è Cesare che non si accontenta della sua parte, è Cesare che vuole tutto...

Hans Magnus Enzensberger che eri, fra i tedeschi viventi, il mio maggior maestro (adesso al tuo posto ho messo il cardinale Brandmüller), il tuo trigesimo cade alla Vigilia di Natale e potrebbe essere una semplice coincidenza ma io ci sento una consonanza. Perché Gesù è Dio che prende forma fisica. E tu negli ultimi scritti hai difeso il contante, ossia il denaro che prende forma fisica. Due realtà molto diverse, è chiaro, ma due realtà. Non due idee: due realtà. E due argini contro la dematerializzazione, l’evaporazione dell’individuo. Hai definito il contante “ultimo residuo della sfera privata” e nel tentativo dello Stato di abolirlo hai visto la volontà di esercitare “il controllo totale di tutte le transazioni”. Il denaro digitale è Cesare che non si accontenta della sua parte, è Cesare che vuole tutto... Dunque ti auguro la resurrezione della carne, quanto di meno digitale si possa immaginare, e ti dedico la mia prossima visita al bancomat.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).