Preghiera

Il vero problema della fiamma di Fratelli d'Italia è il tricolore

Camillo Langone

Per Moravia il preludio all'avvento della dittatura è stato un eccessivo elogio al patriottismo dei miti dell'unità. Il fascismo non sarebbe stato altro che la continuazione distorta del Risorgimento, a cui sono intitolate vie e piazze in tutta Italia

“Il popolo era patriottico, poveretto”. Rileggo Alberto Moravia (la preziosa “Vita di Moravia” firmata con Alain Elkann) e scopro, meglio tardi che mai, un maestro di scetticismo, e trovo la soluzione al caso della Fiamma Tricolore. La soluzione comincia dall’individuazione del vero problema: non è la Fiamma, è il Tricolore. E il Tricolore non è soltanto nel simbolo di Fratelli d’Italia. Dice Moravia, parlando del popolo italiano degli anni Venti: “Dall’unità in poi non avevano fatto altro che inculcargli i miti del Risorgimento: Cavour, Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele. Insomma quei pochi personaggi che danno il loro nome a infinite strade e piazze d’Italia. L’accento però cadeva sul patriottismo piuttosto che sul liberalismo. Insomma, un’ottima preparazione per il fascismo”. Moravia che fascista certamente non era vedeva nel fascismo la continuazione del Risorgimento con altri mezzi. Gli amanti della libertà e, aggiungerei, della vita, oltre che la Fiamma contestino la Toponomastica: chiedano la rimozione delle infinite targhe stradali coi nomi di Cavour, Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele, i quattro italiani che inventarono il metodo di mandare altri italiani a morire per l’Italia, da Mussolini poi perfezionato.
 

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).