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Preghiera

In ciabatte: l'abbandono del codice formale e l'oblio dell'essere

Camillo Langone

L'abitudine a indossare abiti troppo informali induce l'individuo e la società intera a dimenticarsi il buon comportamento, come se si stesse sempre in vacanza

L’abbigliamento informale, l’insieme maglietta-braghetta-ciabatta che è la divisa attuale del popolo sovrano, andrebbe chiamato abbigliamento informe. Sono abiti da vacanza innanzitutto mentale: da persone che hanno mandato la mente in vacanza. E non per qualche settimana ma per molti mesi, tendenzialmente da Pasqua a Ognissanti. Sono certo che tali capi, deresponsabilizzanti, esercitino un influsso negativo su chi li indossa e sull’intera società. Sono le braghette e le ciabatte a indurre i pedoni ad attraversare in modo lento e trasversale, indolenti. Sono le magliette e le braghette a indurre gli automobilisti a svoltare senza mettere la freccia, noncuranti. Tali fenomeni, da tempo in crescita ma che quest’estate mi appaiono addirittura esplosi, prima di essere violazioni del codice stradale sono abbandoni di un codice formale, sono oblio dell’essere (per dirla con Heidegger), sono esiti forse inevitabili di un disfacimento complessivo, anche morale. L’abito fa il monaco e, in questo caso, l’ameba.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).