Foto di Ben Rosett (via Unsplash)

Preghiera

Incravattarsi per partire all' "aventure"

Camillo Langone

Indossare la cravatta sostituisce la vestizione dell'eroe e porta con sé tutte quelle virtù gentili che erano dei cavalieri medievali

Si ammiri l’aggettivo della Giostra cavalleresca di Sulmona: cavalleresca. La giostra (oggi alle 17 e 30 la prima gara) ci riporta al tempo in cui esisteva la cavalleria, un sistema di valori basato sul coraggio, la lealtà, l’onore (un tempo remotissimo: immaginarsi qualcosa del genere nel parlamento italiano...). Oggi ne restano rare tracce nella galanteria: quando lui le versa il vino, quando paga il conto, quando la riporta a casa e prima di andarsene aspetta che lei abbia aperto il portone... Gesti minuscoli rispetto alla partenza per le Crociate, ma questo abbiamo a disposizione. Un altro gesto da gentiluomini è annodarsi la cravatta e non mi sembra un caso che Marinella abbia dedicato un suo pezzo, in garza di seta blu, proprio alla giostra di Sulmona. A parte che con questo caldo incravattarsi somiglia davvero a una prodezza, la cravatta sostituisce in qualche modo l’armatura, simboleggiando in contesti diversi analoghe virtù: virilità e signorilità, tanto per cominciare. Si apprezzi la Giostra cavalleresca di Sulmona e si ammiri il suo aggettivo che, in un mondo di pedoni screanzati, è indispensabile.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).