Foto di Nathan Dumlao (via Unsplash)

Preghiera

L'eleganza (dimenticata) del bicchiere di vetro

Camillo Langone

Se un bar offre l'acqua in un recipiente di plastica c'è da preoccuparsi. Non tanto per l'ambiente, quanto per la mancanza di cultura e raffinatezza

Io sono l’uomo più antiambientalista del mondo, fedele all’antropocentrismo biblico e dunque agli antipodi del climatista barese Nicola Lagioia che scrive articoli intitolati “Il pianeta distrutto dal nostro ego”, ma quando proprio a Bari insieme al caffè mi servono l’acqua precaffè nel bicchierino di plastica non riesco a non domandarmi: questi qui a fine giornata quanti chili di plastica devono buttare? Però siccome sono per la cultura (ciò che ci eterna) contro la natura (ciò che ci uccide) cambio subito domanda: possibile che in tanti bar, perfino in questo così prestigioso (ubicato nel Teatro Petruzzelli!), non sappiano che il vetro è più bello e piacevole? Che non lo sappiano al Papeete di Milano Marittima, dove i beveroni (l’ho scoperto grazie a Simone Canettieri) vengono serviti in bicchieroni di plastica, mi dispiace meno: non frequento stabilimenti balneari, non possiedo abiti adatti… Mentre nella civiltà del caffè la raffinatezza è un elemento essenziale: altrimenti c’è l’energy drink al distributore automatico.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).