il pittore Francesco De Grandi (foto di Gianluca Paterniti Martello)

Preghiera

Sicilia, terra fertile della pittura

Camillo Langone

In un paese dove tutto è destinato a decadere sorprende la straordinaria proliferazione dei pittori sull'isola

La proliferazione dei pittori siciliani. Tutto tende all’estinzione in Italia e pure in Sicilia, a cominciare dal dato demografico (negativo da anni, con Enna e Caltanissetta nelle prime posizioni dello spopolamento nazionale). Soltanto i pittori si moltiplicano. Uno più bravo dell’altro, per giunta. Ne appaiono continuamente di nuovi, anche nelle località più disamene: a Gela non c’è soltanto Giovanni Iudice, c’è pure Marco Bunetto. A Palermo lavorano Francesco De Grandi, Fulvio Di Piazza, Linda Randazzo, Giuseppe Adamo, Giuseppe Vassallo, e i Laboratorio Saccardi. Modica che non è certo una metropoli vanta una concentrazione di pittori assurda: Pietro Roccasalva abita a Milano ma Giuseppe Colombo, Giovanni Blanco, Ettore Pinelli e Federica Gisana vivono lì. Modica è anche artistico cognome: Giuseppe Modica da Mazara del Vallo. Sono di Ispica Francesco Lauretta e Dario Nanì, di Comiso Giovanni La Cognata, siracusani Giuliano Macca e Andrea Fiorino, catanesi Sergio Fiorentino, Riccardo Paternò Castello e Gummy Gue, all’anagrafe Marco Mangione e dunque omonimo di Salvo (Salvatore Mangione), numero tre, dopo Antonello da Messina e Guttuso, dell’arte siciliana di sempre. Ma cosa succede in Sicilia? Il merito, non potendo essere di un mercato che non esiste, sarà dei vulcani?
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).