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Cosa rispondo a chi mi consiglia di specializzarmi

Camillo Langone

Sono con lo scrittore statunitense Robert Heinlein: “La specializzazione va bene per gli insetti”. Io non sono un insetto, sono un uomo e mi interesso di tutto. “Nulla di ciò che è umano mi è alieno”, scrisse Terenzio

Devi verticalizzarti, mi dice. Verticalizzarmi ossia specializzarmi? Sì, sì, verticalizzarti. Su questo stesso punto insistette, mille anni prima dei social, anche il sommo critico televisivo Sergio Saviane: mi raccomando, specializzati! Come spesso accade hanno ragione in troppi, sia gli amici che vogliono mi specializzi sia lo scrittore statunitense Robert Heinlein: “La specializzazione va bene per gli insetti”. Io non sono un insetto, sono un uomo e mi interesso di tutto. “Nulla di ciò che è umano mi è alieno”, scrisse Terenzio, e a me sembra già di autolimitarmi molto occupandomi in primo luogo di pittura, letteratura, liturgia, leccornie, bottiglie, Italia... Eppure dovrei scegliere! Ma cosa? La pittura vivente non interessa, non può interessare quei morti che sono gli italiani, fermi a Caravaggio. La letteratura è fatta dai grandi libri, a cominciare dalla Bibbia: dunque è illegale. La liturgia? La odia pure Papa Francesco! Il cibo? Scrivere tutti i giorni di amatriciane e arrosticini? Il vino attira una minoranza di maschi, spesso attempati, tutti gregari, noiosissimi. Mentre la parola Italia commuove solo nostalgici e fascisti... In un mondo dominato dai fissati, dai monomaniaci venga assegnata una zona protetta agli ultimi polimaniaci, agli irriducibili poligrafi, a me.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).