De Mita nell'84 (Olycom) 

preghiera

Grazie a De Mita, l'elitista che ha consolidato il mio sentimento antidemocratico

Camillo Langone

Che poi il leader dc era democratico solo di nome: difficile immaginare un politico più incapace di nascondere il proprio disprezzo per gli stupidi. E’ una lezione altissima l’intervista di La7 (era il 2019, era già novantenne) in cui stronca Renzi e Salvini

Piango Ciriaco De Mita che fu speranza e gloria del Sud dei Paesi (veniva da Nusco, 3.000 abitanti, 900 metri di altezza, ancor più paese della mia Picerno, 5.000 abitanti, 700 metri) e diede basi filosofiche al mio sentimento antidemocratico. Ciò che prima di conoscerlo era per me una sensibilità e un’estetica, fra D’Annunzio e David Bowie, dopo l’intervista che gli fece Arrigo Levi per “Intervista sulla DC” (parlo dunque della notte dei tempi) divenne una posizione intellettuale. De Mita citò Aristotele (lo faceva spesso) e in particolare la “Politica”: corsi a leggerla, la sottolineai furiosamente, la adottai e non la abbandonai mai più. Fu così che un democratico cristiano consolidò il mio essere antidemocratico cristiano. Che poi De Mita era democratico solo di nome: difficile immaginare un politico più elitista, così incapace di nascondere il proprio disprezzo per gli stupidi. E’ una lezione altissima l’intervista di La7 (era il 2019, era già novantenne) in cui stronca Matteo Renzi (“Le sue opinioni sono di una stupidità insopportabile”) e Matteo Salvini (“Emette suoni”). Quella voce che non si alza mai, sempre del tono acconcio, quella ricerca della parola perfetta, quelle labbra che si increspano appena, quelle mani che si muovono in una danza di polsini... Non è morto un uomo, si è estinta una razza superiore.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).