Francesco Bianconi (LaPresse) 

preghiera

Immedesimarsi in Francesco Bianconi, che canta la sua fede scossa

Camillo Langone

Il disco di cover del cantante toscano è da brividi. Un maestro di stile, capace di estrarre dal fondo dei Settanta e rilanciare una canzone incredibile, intima ed epica, come "Domani è un altro giorno" 

“È uno di quei giorni che / ti prende la malinconia / che fino a sera non ti lascia più / la mia fede è troppo scossa ormai…”. Confesso di immedesimarmi molto quando ascolto “Domani è un altro giorno” nella versione da brivido di Francesco Bianconi. Le parole sono del grande autore che fu Giorgio Calabrese (la bindiana “Arrivederci”, la minesca “E se domani”…) ma la voce è tutta del cantante toscano, seminuda, senza i pesanti tendaggi degli altri Baustelle. Bianconi è uomo magro ed elegante, nel sembiante, nel vestiario e nell’arte: quest’ultimo disco di cover nasce dalla dichiarata esigenza di rimpolpare il repertorio senza “eseguire le canzoni scritte per i Baustelle (perché non si fa)”. È insomma un maestro di stile. Capace di estrarre dal fondo dei Settanta e rilanciare una canzone incredibile, intima ed epica, inno alla sconfitta squisita così come alla speranza favolosa: “Ho perso ancora ma / domani è un altro giorno, si vedrà”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).