Refugium peccatorum di Luigi Nono (Wikimedia Commons) 

preghiera

Nei quadri di Luigi Nono c'è il cristianesimo come dev'essere

Camillo Langone

Per lui si è parlato di "verismo sentimentale" e non suona come un complimento. Invece lo è: i suoi quadri mariani sono perfetti per la festa di oggi. Se sparissero queste preghiere così, collettive, all'aperto, con vecchi, donne e  bambini, significherebbe che il cristianesimo è morto

Vicino allo studio veneziano dell’eccellente, sognante pittrice Marta Sforni, vedo sulle Zattere, segnalata da una lapide, la casa del pittore Luigi Nono. Chi era costui oltre che il nonno dell’omonimo compositore marx-cacofonico? Era un pittore poco sognante e molto realista, esponente del verismo di fine Ottocento. Nel suo caso hanno parlato di “verismo sentimentale” e non suona come un complimento. Ma per me, che cerco la verità e il sentimento lo rispetto e a volte perfino lo provo, potrebbe esserlo. Di Luigi Nono ho scoperto vari quadri mariani e dunque perfetti per la festa odierna, “Refugium peccatorum” e “Ave Maria” ambientati a Chioggia, “Il rosario del sabato” e “Preghiera della sera” (quasi una replica) ambientati a Feltre. Questi ultimi, di certo documenti di vita popolare, mi hanno colpito molto: raffigurano un gruppo di devoti inginocchiati davanti a un tabernacolo, con una leggera prevalenza femminile e un gran numero di bambini. Questo è il cristianesimo per me, ieri come oggi. E non mi si dica che una preghiera simile non si vedrà mai più da nessuna parte: significherebbe che il cristianesimo è morto. Prego la Madonna Immacolata di farmi partecipare a una preghiera così, collettiva, pubblica, all’aperto, con vecchi, donne e bambini, oggi, in ginocchio.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).