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Contro i pecoroni del vino naturale

Camillo Langone

Ruminanti, ma solo in senso metaforico. Per questo non smaltirete l'ocratossina che prospera nelle uve non trattate

I bevitori di vini cosiddetti naturali sappiano che nelle vigne dove si fanno meno trattamenti antiparassitari proliferano le davvero naturali tignole. Un esperto mi ha spiegato il meccanismo: la larva della tignola ferisce l’acino e nella ferita fiorisce il fungo (naturale anch’esso) che produce ocratossina. Una tossina naturalissima che solo i ruminanti sono in grado di trasformare e rendere innocua.

 

I bevitori fanatici di vini cosiddetti naturali (non chi li beve qualora buoni, chi li beve perché bio) sono dei pecoroni ma solo in senso figurato, dunque non possiedono rumine, dunque l’ocratossina presente nel bicchiere se la succhiano tutta.

 

L’importante è saperlo e non belare contro i bevitori di vini cosiddetti convenzionali.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).