Crono divora i suoi figli nel dipinto di Francisco Goya (Wikimedia Commons)

preghiera

I patriarchi biblici morivano "sazi di giorni", noi invece vessiamo i giovani fino all'ultimo

Camillo Langone

Nel nostro Nuovo Mondo senza Testamento e senza Dio i vecchi invece di impartire benedizioni lanciano maledizioni, cercano di allontanare l’ineluttabile imponendo ai giovani di sacrificarsi per loro, caricandoli di debiti, divieti e depressione

“Sazio di giorni”. Leggo e rileggo l’Antico Testamento e mi colpisce questa espressione: “Abramo morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni”, “Isacco si riunì ai suoi antenati, vecchio e sazio di giorni”, “Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni”… Sembra pertanto che al tempo dei patriarchi si morisse sereni, circondati dai figli. Nel nostro Nuovo Mondo senza Testamento e senza Dio le cose vanno molto diversamente, i vecchi invece di impartire benedizioni lanciano maledizioni, cercano di allontanare l’ineluttabile imponendo ai giovani di sacrificarsi per loro, caricandoli di debiti, divieti e depressione. Evidentemente perché ancora affamati di giorni. Nemmeno io sono sazio di giorni, purtroppo, ma dai giovani non pretendo certificati, mascherine, clausure, quarantene, distanze: ho fatto i miei vaccini, prendo le mie vitamine, resto fedele al bellissimo motto che è “Vivere e lasciar vivere”. Non voglio mi si accusi, quando morirò (vaccini e vitamine non lo eviteranno) e verrò giudicato, di aver rubato il futuro a un ragazzo. Prego di somigliare ad Abramo, non a Crono.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).