Arnold Böcklin, L'isola dei morti (1880-1886; da Wikipedia)

Preghiera

L'isteria della sopravvivenza

Camillo Langone

Per evitare il contagio, a furia di fuggire da tutti i più vari piaceri della promiscuità si sta affermando una società di non morti

“La società senza dolore” descritta da Byung-Chul Han nel suo ultimo libro Einaudi è una società senza piacere. Riflettendo su questo tempo disgraziato, il filosofo germano-coreano scrive cose che suppergiù ha scritto Agamben (“Alla luce della pandemia, ci dirigiamo verso un regime di sorveglianza biopolitica”) e cose che suppergiù ho pensato io (“Anche i sacerdoti indossano la mascherina. Sacrificano del tutto la fede sull’altare della sopravvivenza”). Aggiunge l’idea di un presente violentemente antiedonista: “La rigorosità del divieto di fumare dimostra in maniera esemplare l’isteria della sopravvivenza. Anche il godimento deve cedere il passo alla sopravvivenza”. In effetti ho degli amici, già donnaioli impenitenti, che pur non vecchi né malati da dodici mesi rifuggono gli incontri occasionali per paura del contagio... Come scrive Han “la società dominata dall’isteria della sopravvivenza è una società di non morti. Siamo troppo morti per vivere”. E questo suppergiù lo diceva Arbasino, con quel suo titolo premonitore: “Paesaggi italiani con zombi”.

 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).