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Niente di meglio che l'olio su tela per immortalare grandi personaggi

Camillo Langone

Barack e Michelle Obama l'hanno capito e si sono fatti ritrarre da artisti a stelle e strisce, in un'esaltazione del loro retaggio afroamericano. I nostri cognomi iconici facciano altrettanto: i pittori figurativi non ci mancano

Che i grandi italiani dai cognomi iconici seguano l’esempio degli Obama. Barack e Michelle si sono fatti ritrarre da due pittori e le relative tele, ospitate dalla National Portrait Gallery, sono partite per un tour negli Stati Uniti (fino al 15 agosto saranno all’Art Institute di Chicago). Entrambi i ritratti valorizzano e immortalano, attraverso fiori, tessuti, colori, il retaggio afroamericano della coppia. Promuovendo al contempo l’arte figurativa a stelle e strisce. Sogno pertanto che i grandi italiani dai cognomi iconici, i Barilla, i Berlusconi, i Branca, i Caprotti, i Chiesi, i Colussi, i Cucinelli, i De Cecco, i Della Valle, i De’ Longhi, i Del Vecchio, i Ferragamo, i Ferrari, i Ferrero, i Galbusera, gli Illy, i Lavazza, i Marzotto, i Rana, gli Scotti, ovviamente gli Elkann, commissionino ritratti ai migliori ritrattisti italiani, ai nostri non pochi figurativi (Gasparro Lombardo Mannelli Robusti Verlato Vezzani...) che ai pittori degli Obama hanno da invidiare solo la fama dei soggetti. Non c’è che l’olio su tela (o tavola) per immortalare fattezze, cognomi, contesti e far sapere agli uomini del futuro che nel ventunesimo secolo esistevano personaggi interessanti, e una cultura peculiare, e un’arte originale, anche in Italia, non solo in America.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).