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Desiderare l'ordine non è razzista

Camillo Langone

Chi immagina che l’avversione a caos e crimine sia una prerogativa degli svizzeri, non sa che i primi a provarla sono gli africani. Che vengono qui e inorridiscono se le nostre città gli ricordano le loro

Io non sono particolarmente antirazzista ma gli amici africani mi sembrano antirazzisti ancor meno. In una città del nord un’affascinante angolana mi racconta che quando arrivò in Italia il suo fidanzato di allora avrebbe potuto scegliere fra diverse sedi di lavoro. Una sede era Napoli dove la coppia andò in visita per sondare l’ambiente. Fu lei a mettere il veto: “Troppo simile a Luanda”. Perché il bisogno di ordine è un universale umano, non solo di noi amanti di Baudelaire per il quale rimava con “bellezza, lusso, calma e voluttà”. Chi immagina che l’avversione a caos e crimine sia una prerogativa degli svizzeri si consideri meno antirazzista di me.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).