Scontri a Hebron (Ansa) 

preghiera

Non c'è multiculturalismo nella Bibbia

Camillo Langone

I luoghi oggi sotto attacco sono gli stessi di tremila anni fa. Come mai tanto odio? Il libro dei Giudici parla chiaro: non c'è convivenza possibile

Sia la Bibbia maestra di vita, quella Sacra Scrittura che oltre a essere fede, saggezza, letteratura, è storia. Si legga il libro dei Giudici, poche pagine in cui i nomi delle città oggi sotto attacco compaiono molte volte. Sono vicende di tremila anni fa eppure somigliano tantissimo alla cronaca di questi giorni: Gaza è sempre Gaza, Ascalona è sempre Ascalona, gli Ebrei sono sempre gli Ebrei e anche se i Filistei biblici non sono gli antenati degli Arabi il loro ruolo è quello. Giudici è uno spaventoso catalogo di guerre, stragi, tradimenti, incendi, vendette, deportazioni, mutilazioni, con al centro l’incredibile storia di Sansone, forzuto col nemico e debolissimo con le donne (furono la sua rovina). Come mai tanto odio? Uguale il colore della pelle, probabilmente simile la lingua (stesso ceppo semitico) ma diversa la religione e dunque la cultura. La Bibbia insegna che la convivenza multiculturale sfocia più prima che poi in guerra suppergiù civile (ad esempio quella or ora combattuta nelle strade di Lod) o nella cancellazione di una delle due culture (forse l’opzione degli odierni invasionisti bramosi di ius soli). Lo insegna a chi è disposto a imparare qualcosa, chiaro.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).