(foto LaPresse)

Preghiera

A Natale non c'è nient'altro da augurarsi che ridiventare bambini

Camillo Langone

Non voglio sprecare un giorno così bello con una lista di doglianze lunga da qui alla Terra santa

Bambin Gesù, avrei una lista di doglianze lunga da qui a Betlemme: il Papa indifferentista, i vescovi covidisti, le messe statalizzate, le famiglie separate per decreto, il presepe marziano, l’albero pagano, il panettone unico vero dogma natalizio per milioni di italiani… Avrei, anzi avevo. Ho capito che è un peccato sprecare un giorno così bello con pensieri così tristi, molto meglio leggere San Luca: “Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto”. Basta questo mezzo versetto per velarmi gli occhi di lacrime: penso a tua madre, penso a mia madre, penso a tutte le madri, e tutto il resto sparisce. Dove sono una madre e un bambino non c’è altro da guardare, e nient’altro da sperare che ridiventare bambini. Nient’altro da augurarsi e da augurare.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).