Perché agli italiani non interessa parlare di aborto

Camillo Langone

Il caso dei manifesti di Roma con la scritta “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo” e il silenzio della politica

“La campagna si svilupperà ulteriormente. Con l’utilizzo di camion-vela in diverse città italiane”, dichiara Filippo Savarese, responsabile per CitizenGo dei manifesti apparsi a Roma con la scritta “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo”. I necrofili spadroneggianti nei media avranno dunque modo di escogitare contromosse. Risultando difficile negare il fatto che a uccider femmine siano più i medici autorizzati che i maschi criminali, o la realtà dell’aborto selettivo (specialità asiatica e balcanica ormai sbarcata in Italia), potrebbero ad esempio chiedere uccisioni supplementari di bambini col pisellino, per andare in pari. Ma non sarà necessario arrivare a proposte così swiftiane perché gli italiani non si fanno certo turbare da quattro manifesti, a loro la morale e la demografia interessano quanto l’onestà ai grillini valdostani, e lo conferma l’assenza del tema aborto dalle trattative per il nuovo esecutivo. Gli altri vedono mille discontinuità, io vedo una perfetta continuità: col governo di chi aspira a scrivere la storia si continuerebbero ad aspirare tante bambine.

Di più su questi argomenti:
  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).