Corano (foto Cezary Piwowarski CC license)

Nel Corano si trova una giustificazione per qualsiasi cosa

Camillo Langone

Milioni di maomettani sono disposti a riconoscere che il loro profeta era un predone talmente scaltro da costruirsi una religione su misura?

Non tutto è perduto se vengono ancora pubblicati libri come “Il Corano. Messaggio d’amore, messaggio di odio” (Garzanti). Scritto da Hamed Abdel-Samad, storico egiziano già membro dei Fratelli Musulmani e oggi sotto scorta in Germania, è una dettagliata disamina del testo ahinoi e ahiloro sacro ai musulmani. Duecento pagine in una frase: “Nel Corano si trova una giustificazione per qualsiasi cosa”. Per l’odio così come per l’amore (nelle ultime sure, quelle ritenute più vincolanti dagli esegeti islamici, soprattutto per l’odio). Dunque si aggira per l’Europa una bomba teo-terroristica che l’autore propone di disinnescare contestualizzando il testo. Operazione piuttosto rischiosa siccome il contesto è quello di chi, nell’Arabia del settimo secolo dopo Cristo, aveva tutto l’interesse a ritenere divini i versetti più bellicosi: “Una comunità che traeva sostentamento quasi solo dai bottini di guerra e dal riscatto dei prigionieri”. Non lo so mica se milioni di maomettani sono disposti a riconoscere che il loro profeta era un predone talmente scaltro da costruirsi una religione su misura. Sarebbe un grande miracolo. Intanto si consideri un piccolo miracolo l’esistenza di uomini come Hamed Abdel-Samad.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).