
Gianni Boncompagni in abito talare presenta la trasmissione Macao (foto LaPresse)
Gianni Boncompagni non è mai stato in Sardegna né a Sabaudia
Era come Gianni Agnelli maestro di sprezzatura. E come Alberto Lattuada maestro di ragazze. Di sé diceva: “Anche se volessi andare con una mia coetanea sarebbe difficile perché sono quasi tutte morte”
Era come Gianni Agnelli maestro di sprezzatura. E come Alberto Lattuada maestro di ragazze. “Anche se volessi andare con una mia coetanea sarebbe difficile perché sono quasi tutte morte”: concetto vagamente percepito da qualunque uomo abbia superato i quarant’anni ma che soltanto Boncompagni ha perfettamente espresso. Sul suo biglietto da visita c’era scritto: “GIANNI BONCOMPAGNI. Non è mai stato in Sardegna. Non è mai stato a Sabaudia”. Sono riuscito a imitarlo solo in questo: nemmeno io sono mai stato in Sardegna o a Sabaudia. Non si invidi la magica finestra spazio-temporal-mediatica dentro al quale l’autore di “A far l’amore comincia tu” ha prosperato, non servirebbe a niente, lui ha avuto il suo tempo e noi abbiamo il nostro, vediamo di farne il miglior uso possibile, e si ammiri piuttosto la capacità di realizzare prodotti popolari, anche ultrapopolari, senza però mai cadere personalmente nel gregarismo (oltre che, naturalmente, il sorriso di Isabella Ferrari nel 1980).


Preghiera
Urge una canzone per amoreggiare
