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Schlein alla Camera: "Manovra sbagliata e austera, non vi crede più nessuno"

Redazione

La segretaria del Pd boccia ogni punto della manovra e poi promette: "Vi batteremo alle prossime elezioni". Orgoglio invece da parte di FdI per essere riusciti "nel difficilissimo obiettivo di raggiungere l'equilibrio dei conti pubblici e contemporaneamente dare segnali alle imprese e alle famiglie"

Il diktat delle dichiarazioni di voto finali in Aula prima della votazione alla legge di bilancio è sempre lo stesso: è la migliore di sempre per la destra, la peggiore possibile per la sinistra. Per le opposizioni, in prima linea c'è la segretaria del Pd Elly Schlein, che accusa il governo di non esser riuscito a lavorare per una manovra in grado di affrontare "le prime preoccupazioni degli italiani" come "il caro vita e le liste d'attesa per la sanità". Per la leader dem "è una manovra che prevede la crescita a zero, che non fa nulla sul costo delle bollette, che non dice nulla per proteggere le imprese, i lavoratori e le famiglie dai dazi di Trump". Non solo, per Schlein "è una manovra di promesse tradite: volevate abolire la Fornero e invece avete aumentato l'età pensionabile, avete aumentato le minime solo di un paio di caffè, avete abolito opzione donna e avete aumentato le accise. Non vi crede più nessuno. Dopo tre anni di governo, non è possibile che la responsabilità sia sempre di altri e non vostra. Avete rischiato l'esercizio provvisorio. Ora è tempo di buoni propositi per l'anno nuovo" e "ve ne presentiamo sedici, tanti quanti sono gli emendamenti della coalizione progressista". Insomma, per Schlein l'unico obiettivo dell'esecutivo è ricaduto sull'austerità, il governo direbbe prudenza. Ma è tempo anche di bilanci, o meglio, di pagelle: "Pagella Politica dice che sette dichiarazioni su dieci di Giorgia Meloni erano imprecise o sbagliate, bugie" ma "la vostra propaganda non regge più. Costruiremo l'alternativa e vi batteremo alle prossime elezioni". Al termine dell'intervento della segretaria, i deputati del Pd hanno innalzato in Aula dei cartelli con su scritto "Disastro Meloni". I dem sono subito stati richiamati all'ordine dal presidente Lorenzo Fontana.

    

      

Di tutt'altro avviso, ça va sans dire, Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d'Italia. La manovra per il meloniano è riuscita "nel difficilissimo obiettivo di raggiungere l'equilibrio dei conti pubblici e contemporaneamente dare segnali alle imprese e alle famiglie". Poi snocciola la questione: "Per la sanità c'è la cifra più alta mai investita, 143 miliardi, non li aveva mai spesi nessuno", mentre sulle accuse dell'opposizione in merito alle liste d'attesa rilancia dicendo che "se avete una ricetta datela ai vostri presidenti che governano le regioni". Trancassini ricorda che "siamo qua ad approvare una finanziaria che porta con sè la zavorra dei 40 miliardi del Superbonus" e che è comunque arrivata all'obiettivo della "riduzione della pressione fiscale dell'Irpef dal 35 per cento al 32 per cento per il ceto medio la detassazione del salario accessorio, la riduzione della aliquota sui premi di produttività, bonus per le madri lavoratrici, la decontribuzione per le assunzioni delle mamme e i sostegni agli investimenti delle imprese". Il fratello d'Italia, in preda all'euforia, a fine intervento cita anche Vasco Rossi: "Questa manovra è un equilibrio sopra la follia". Quale follia? Quella "di una sinistra smemorata, unita solo dall'antimelonismo, incapace di proposte e che tifa sempre contro l'Italia".

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