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L'intervista

Ciriani: "Fatto il possibile per rispettare i tempi. Il Senato non è un passacarte"

Redazione

In un'intervista alla Stampa, il ministro per i Rapporti con il Parlamento affronta vari temi, tra cui i ritardi della manovra: "Palazzo Madama ha avuto modo di intervenire rivedendo, correggendo e modificando in maniera significativa la legge di Bilancio"

Riguardo i tempi della manovra "abbiamo fatto tutto il possibile per rispettarli, ma il Senato non è stato un passacarte". Sulla riforma della Corte dei Conti "eviterei toni apocalittici e inviterei a ragionare e dialogare". Decreto Ucraina? "La sostanza non è mai cambiata. Il nostro sostegno all’Ucraina è sempre stato netto e dichiarato. Tutti gli interventi sono di natura difensiva". Dalla legge di BIlancio al premierato passando per l'inchiesta sui presunti fondi destinati ad Hamas, diversi sono stati i temi che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha trattato in un'intervista alla Stampa. Dopo il passaggio a Palazzo Madama, il governo, proprio con il ministro Ciriani, ha posto la fiducia alla Camera, dove a partire da questa sera inizierà l'iter per l'approvazione definitiva che dovrà concludersi entro le 13 di domani, 30 dicembre. Una corsa contro il tempo, ma Ciriani ricorda alle opposizioni che criticano l'esecutivo per i ritardi e l'assenza di una vera discussione sul testo che "purtroppo da anni si arriva sempre a queste condizioni: non è la prima volta e temo non sarà l’ultima. Mi dispiace per la Camera, ma il Senato non è stato un passacarte e ha avuto modo di intervenire rivedendo, correggendo e modificando in maniera significativa la legge di Bilancio".

  

Durante la votazione in commissione BIlancio alla Camera sono stati accantonati quasi mille emendamenti, presentati sia dalla maggioranza che dall'opposizione, ma i partiti al governo vorrebbero far passare alcune misure presentandole come ordini del giorno uno per riaprire la sanatoria edilizia del 2003. Ma su questo punto Ciriani rassicura la Lega: "Il Piano Casa non è in discussione. Altro è la delega al governo per il Codice dell’edilizia e delle costruzioni che abbiamo approvato da poco in Cdm. Il provvedimento interviene sull’enorme mole di arretrati legati a condoni e pratiche edilizie bloccate nei Comuni, ed è il contenitore in cui si può serenamente valutare di inserire anche una discussione sulla sanatoria". Ma oltre al tema della manovra, negli ultimi giorni le opposizioni hanno attaccato il governo anche sulla riforma della Corte dei Conti, che però, secondo il ministro, "non è un colpo di spugna sui reati contabili, ma un cambio di approccio sostenuto anche da sindaci di centrosinistra, si passa da una logica punitiva e repressiva, in cui la Corte 'bastona' amministratori a errori compiuti e danni fatti, a una logica di prevenzione e collaborazione".

 

Un altra questione al centro del dibattito politico riguarda la data del voto sul referendum sulla giustizia: l'esecutivo vorrebbe anticiparla a inizio marzo, mentre le opposizioni vorrebbero che fosse verso la fine del mese. Ciriani ritiene che la data "è abbastanza irrilevante. Anzi, considero che più tempo c’è, più forte sarà il risultato per il Sì. Avremo modo di spiegare meglio le nostre ragioni, che non sono punitive né mirano a controllare i magistrati, ma servono a estirpare il correntismo e ad avere un processo più equo". E, parlando del nuovo anno, avvisa che il premierato e l'autonomia differenziata saranno "in cima all’agenda politica del governo". La riforma, fortemente voluta dalla presidente del Consiglio, sarà accompagnata anche da una nuova legge elettorale "coerente con il suo spirito". Secondo il ministro "serve stabilità, coerenza e credibilità. Se Schlein è convinta di poter vincere, abbia il coraggio di scrivere con noi la nuova legge, così in caso potrà vincere e non pareggiare o governare senza consenso".

 

Ciriani parla infine dell'inchiesta sui presunti finanziamenti ad Hamas: "Bisogna separare nettamente Hamas dal popolo palestinese: finché Hamas continuerà a controllarlo, per i palestinesi sarà un inferno. Molte manifestazioni pro-Pal sono state infiltrate da fiancheggiatori di Hamas e sono sfociate in violenze. Alla luce di quanto emerso, sono contento che al governo ci sia Meloni e non qualcun altro".

 

Tra le principali novità della manovra ci sono il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33 per cento per 13,9 milioni di italiani, il finanziamento del Piano Casa già nel 2026 con cento milioni (altri cento arriveranno nel 2027) e la stretta sui micropagamenti della Pa. Inoltre Quota 103 e Opzione Donna non trovano spazio come proroga 2026. Resta l'Ape sociale per fragili e usuranti, ma con meno risorse. Arriva anche l'allineamento dei requisiti per l'aumento dell'aspettativa di vita ma spalmato su due anni: dal 2027 si potrà andare in pensione di vecchiaia a 67 anni e un mese (e 20 anni di contributi) e dal 2028 e 67 anni e tre mesi. Tra le novità, anche il silenzio-assenso sulla destinazione alla previdenza integrativa del tfr per i neo-assunti.