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il colloquio

Il “ragioniere” Claudio Durigon: "Questa manovra è una vittoria della Lega"

Carmelo Caruso

Il vicesegreario del Carroccio: "Dirigenti Mef e alleati volevano farci passare per zoticoni. Ma lealtà non significa essere supini, suggerire soluzioni non significa sabotare, impuntarsi non equivale a dire ‘facciamo cadere il governo’"

Roma. Tutta la verità, la sua, sulla manovra e le pensioni. Tutta la verità di Claudio Durigon, vicesegretario della Lega, sottosegretario al Lavoro. Il caos riscatto laurea e pensioni? “Io non dò scalpi all’Europa. C’era un tentativo di fare sbattere la Lega, c’era un tentativo di farci passare per zoticoni e non parlo solo dei tecnici”. Chi? Giorgetti? “Il ministro è stato impeccabile”. La Ragioniera Daria Perrotta, il “cigno di stato”? “E’ stata bravissima”. FdI?Questa manovra è una vittoria della Lega”. Dice Durigon: “C’è chi vuole fare passare la Lega per il partito dei ceffi. Mi chiedo: se la soluzione sulle pensioni c’era, perché è stata trovata dopo? Perché?”.

 

L’uomo che sussurra alle pensioni, e a Salvini, parla al Senato. Durigon, è vero che c’era l’accordo con Giorgetti, che la Lega ha sabotato il suo ministro? “E’ falso e lo testimonia il fatto che Giorgetti si è reso disponibile, ha trovato la soluzione, così come la ragioniera Perrotta. Ripeto, ho vinto io. Ha vinto Giorgetti, Salvini, la Lega”. La norma sulle pensioni l’ha inventata Durigon? “L’ho inventata e me ne vanto. Ho sempre trovato soluzioni, indicato vie. Mi chiedo, e lo dico senza polemiche, se la soluzione sulle pensioni si è trovata dopo 24 ore è la prova che le coperture esistevano. Delle due l’una: o qualcuno voleva metterci in cattiva luce o qualcuno voleva fare della Lega il capro espiatorio agli occhi del paese. Io non lo accetto. Io li chiamo tecnicismi. Ci sono stati dei tecnicismi usati per mettere in difficoltà la Lega. Le nostre misure sulle pensioni cubavano 138 milioni di euro. Di cosa parliamo? Parliamo di risorse che si potevano facilmente recuperare e infatti sono state trovate”. Durigon cosa ne pensa della previdenza complementare? “Sono il primo a credere che serva una previdenza complementare, ma se serve non capisco perché si rafforzi la Covip”. Festeggiate l’approvazione della legge di Bilancio al Senato, Giorgetti dice che “sono state fatte cose che sembravano impossibili” ma allora perché il Quirinale, lunedì sera, ha fermato le vostre ultime misure, perché vi bocciano prima del panettone? “Bisogna essere onesti, e io lo sono. Il Quirinale non ha bocciato nulla. Com’è prerogativa e diritto, io sono il primo ad accettare i consigli del Colle. Ci è stato solo spiegato che quelle norme a tutela delle imprese, misure che rivendico, non potevano essere inserite in manovra. Tutto qui. A volte si è chiuso un occhio, altre no. Nulla di grave. E sa che le dico? Le dico che il Colle ha ragione”. Maurizio Landini? “Ci attacca dopo che ha firmato i contratti che contesta. E’ da matti”.

 

 

Giorgetti chi è ? E’ ancora il ministro Lega? “Con Giorgetti c’è piena sintonia. Mi ci sono messaggiato nel giorno più doloroso della mia vita, la morte di mia madre”. Se non è stato Giorgetti, non è stata Perrotta, chi vi avrebbe sabotato? “Io conosco bene il Mef. E’ il polmone dello stato, ma ci sono dirigenti ideologici, diciamo dei Bracci che non ci amano. Volevano solo dare uno scalpo all’Europa, io però non devo dare risposte a chi mi ha votato e non solo all’Europa”. E’ sicuro che ha vinto la Lega e non Meloni? “Ha vinto il governo e la Lega fa parte del governo, con la sua specificità. Lealtà non significa essere supini, suggerire soluzioni non significa sabotare, impuntarsi non equivale a dire ‘facciamo cadere il governo’. C’è una stampa che gode a dipingerci come rozzi, zoticoni e rompiscatole”. E invece? “Le sembro un nemico di Giorgetti?”. Durigon è l’esperto di pensioni? “Io so dove trovare i soldi, le risorse”. Lei, Freni e Giorgetti? “Siamo come la previdenza: complementari”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio