(foto Ansa)

Il colloquio

Fontana: "Difendo Giorgetti, il ministro non può essere messo in discussione. Armi a Kyiv? Noi leali”

Luca Roberto

Il presidente della Lombardia: "E' una figura talmente forte, competente e specchiata da essere apprezzata da tutti. Non lo dico da amico, lo dice la stampa internazionale. Gli attacchi di alcuni esponenti leghisti? Si sono espressi male"

“Il ministro Giancarlo Giorgetti è una figura talmente forte, competente e specchiata che la apprezziamo tutti, nella maggioranza e nella Lega”. Attilio Fontana, presidente della Lombardia, esponente della Lega dei territori, con il titolare del Mef vanta un rapporto stretto e una comune provenienza geografica: la provincia di Varese. “Non sono cose che dico accecato dalla nostra amicizia o da una certa partigianeria, ma che sono riconosciute dalla stampa internazionale, che ne parla come il miglior ministro di questo governo. Per questo credo che il suo valore non possa essere messo assolutamente in discussione da nessuno. Per lui parlano i fatti”, spiega il governatore. Eppure da Borghi a Durigon, più d’uno nella Lega si è trasformato in avversario di Giorgetti sulla manovra: “Mah, credo che qualcuno, forse, si sarà espresso male. E’ solo un misunderstanding”.

 

Era stato proprio il senatore leghista Claudio Borghi, che forse cova velleità da “vero ministro dell’Economia”, a svilire il ruolo di Giorgetti: “Se uno assume un ruolo tecnico, qualche volta perde di vista le questioni politiche”, ha detto Borghi. Ma anche il vicesegretario della Lega e sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, in chiaro, ha rivolto critiche al Mef. Dicendo che il caos sulle pensioni sarebbe “colpa dei tecnici”. Uno solitamente dialogante come il capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo, la scorsa settimana si era speso in una serie di telefonate notturne molto tese con Giorgetti, rendendo evidente il quadro di sospetti verso il titolare del Mef all’interno del Carroccio. “Ma ripeto, per il ministro Giorgetti parlano i fatti, il gran lavoro che ha fatto in questi più di tre anni. Il suo valore non può assolutamente essere messo in discussione da nessuno”, dice il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana colloquiando col Foglio. Giorgetti e Fontana vengono entrambi da Varese, sono amici da decenni. Per questo il governatore lombardo, quando gli chiediamo degli attacchi di alcuni esponenti della Lega, parla di “misunderstanding di alcuni dirigenti e funzionari. Si saranno espressi male. Ma la stima e il sostegno a una figura così forte, competente e specchiata, con una grande esperienza, sono sicuro sia di tutto il partito”.

Nelle ultime settimane, dopo le polemiche per il possibile ritocco al rialzo dell’età pensionabile, a Giorgetti sembra essere arrivata più la solidarietà di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che della Lega. E ancora ieri il responsabile organizzazione di FdI Giovanni Donzelli al Corriere ha esplicitato queste tensioni specificando che “sulle pensioni ci sono state divergenze tra il ministro Giorgetti della Lega e alcuni parlamentari dello stesso partito”. Secondo Fontana, a ogni modo, “che sia uno dei migliori ministri del governo lo dice la stampa internazionale, che ne ha sempre apprezzato e lodato il gran lavoro al ministero dell’Economia e delle finanze. Per cui non credo si possa dire che sia solo una questione di accecamento personale, visto che siamo amici”. Il presidente della Lombardia, peraltro, aggiunge pure che sulla manovra la sua valutazione è positiva. “Da quello che ho potuto vedere va nella giusta direzione. E’ una legge di Bilancio difficile, fatta in un momento complicato. Ma il segno è assolutamente positivo perché cerca di correggere in qualche modo i disastri che sono stati creati e lasciati dai governi precedenti. E che questo governo ha ereditato”. Pure un altro governatore del nord come Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, ha voluto manifestare pubblicamente vicinanza al ministro dell’Economia: “Giorgetti sta facendo u lavoro importantissimo per il paese, non per una o per l’altra forza politica, e lo sta facendo bene. E’ un ministro molto lontano dalla propaganda e guarda ai fatti concreti. Questo è un bene per l’Italia”, ha spiegato in un’intervista alla Stampa.

Ciò detto, anche sulla questione armi, ora che si dovrebbe votare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina, la Lega frena, chiedendo che si riproporzionino le risorse da destinare a uso civile e si riducano le spese in armamenti difensivi. Voi della Lega dei territori chiedete al partito di proseguire negli aiuti a Kyiv, come sempre ha fatto il Carroccio dall’inizio di questa legislatura? “Noi come presidenti delle regioni del nord non abbiamo una visione o una posizione particolare su questo dossier”, risponde Fontana. “Di certo, quello che posso dire è che siamo e resteremo fedeli a quella che è la linea del partito”. Anche su questo, però, il presidente lombardo sembra pensarla come il collega Fedriga, che ancora ieri ha chiesto al suo partito di continuare a sostenere Kyiv perché “serve una pace giusta”.

Di più su questi argomenti:
  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.