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Il discorso

Mattarella: "I droni seminano preoccupazione in Europa"

Redazione

In collegamento dal Covi, in occasione del tradizionale scambio degli auguri natalizi, il presidente della Repubblica ringrazia le missioni militari all'estero: "L'Italia ha un grande merito per la stabilità nella vita internazionale e negli ambiti territoriali più delicati”

I droni sono uno "strumento che in Europa sta seminando, anche con ingressi abusivi e allarmanti, una certa preoccupazione". Così ha parlato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in collegamento dal Comando operativo vertice interforze (Covi) con le missioni militari all'estero per le festività natalizie. Il capo dello stato, senza mai nominare la Russia, ma alludendo alle continue incursioni nei cieli dell'Unione europea da parte di Mosca, ha quindi sottolineato che lo spazio aereo "è uno dei fronti in cui è per forza di cose diventata più importante la collaborazione anche sovranazionale".

 

Il riferimento ai droni è stato uno degli argomenti che il presidente della Repubblica ha toccato in occasione del tradizionale scambio degli auguri natalizi con le missioni militari internazionali che Mattarella ringrazia "per il sacrificio di passare il natale lontano da casa ma con un compito dovunque importante per il nostro paese". I soldati italiani infatti sono occupati in circa quaranta missioni, tra qui quelle in Libano, Libia, "un paese per noi di importanza primaria, come è evidente" ha detto il presidente, Kuwait, medio oriente e Bulgaria. Il capo dello stato ha anche sottolineato come gli ambiti di intervento militare si siano allargati: "Alle tradizionali e sempre preziose e fondamentali ripartizioni tra terra, mare e cielo si aggiungono altre dimensioni: quella del fondo marino, quella dello spazio, quelle immateriali, cibernetiche". Ma ad aumentare è stato anche il raggio d'azione perché "non è soltanto più la dimensione nazionale quella che è oggetto del nostro impegno e non soltanto per motivi di lealtà di alleanze, di vita dell'Unione europea, ma anche perché obiettivamente i problemi sono diventati talmente intrecciati e comuni che non vi sono distinzioni".

 

Alle parole di Mattarella si è aggiunto il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha ricordato come stiamo vivendo "una fase storica segnata da una instabilità che non ha precedenti, la situazione peggiore della seconda guerra mondiale". Il ministro ha ricordato che oggi ci sono 59 conflitti attivi nel mondo, 78 sono gli stati coinvolti in guerre al di fuori dei propri confini, 17 i paesi che hanno subito nel 2024 più di mille morti e ha aggiunto: "La rapidità con cui il mondo si evolve fa sì che siamo chiamati a costruire uno strumento militare capace di operare efficacemente in un dominio che cambia ogni giorno, in un contesto che cambia ogni settimana, con delle condizioni che cambiano troppo velocemente. E la nostra sfida non è difendersi, è prevenire le crisi perché una volta che le crisi sono scoppiate, è sempre più difficile fermarle, e una volta che si sono fermate è sempre più difficile intervenire per sanare quelle ferite".

 

Il capo dello stato ha infatti ringraziato le singole missioni ricordando l'importanza di ciascuna e avvertendo che “l'Italia ha un grande merito per la stabilità nella vita internazionale e negli ambiti territoriali più delicati”. Dalla missione Unifil in Libano che ha un "compito difficile" e "lo è diventato ancor di più in quest'ultimo periodo e quindi richiede i complimenti per avere anche gestito con saggezza e misura momenti delicati, anche pericolosi" che vi sono stati". E ha fatto i complimenti a tutte le missioni, tra cui quella del contingente italiano dell'operazione Miadit a Gerusalemme, "che in medio oriente esprimono la nostra capacità di contribuire e collaborare per la per la stabilità, la pace e nel tentativo di ripristinare ovunque collaborazione", ricordando la difficoltà di mettere fine in maniera definitiva alle ostilità tra Israele e Gaza. Ha ribadito il successo della missione Aspides nel Mediterraneo dicendo che "dopo due anni di attività il bilancio è ampiamente positivo". Nei suoi ringraziamenti, il presidente ha sottolineato l'importanza dell'interoperabilità e cita il caso della Bulgaria, dove "si sono svolte di recente alcune esercitazioni multinazionali. È stata certamente l'occasione per valutare a che punto siamo nell'accrescimento della interoperabilità, della capacità di operare insieme tra contingenti di diversi paesi dell'Alleanza".