(foto EPA)
il monito di sydney
Sacerdoti (Cdec): “L'attacco in Australia convinca il Pd della necessità del ddl Delrio”
Il giurista, presidente della fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, chiede un intervento contro l'antisemitismo: "La sinistra su questo è stata deludente"
“L’attacco antisemita a Sydney rilancia la necessità di approvare in Italia uno strumento per il contrasto all’antisemitismo come il ddl Delrio, verso cui trovo assurdo ci sia stata opposizione della sinistra e del Pd”. A dirlo al Foglio è Giorgio Sacerdoti, avvocato, giurista, docente della Bocconi e già cattedra Jean Monnet di diritto europeo, da qualche anno presidente della fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec), una delle più autorevoli nello studio e nel monitoraggio degli episodi di antisemitismo in Italia, con un apposito osservatorio. “In concomitanza con la guerra a Gaza si è diffusa anche qui da noi un’ondata di violenza, di minacce e di odio nei confronti degli ebrei, che spesso sono sfociati dalla semplice critica nei confronti del governo di Israele in vero e proprio antisemitismo”, ragiona Sacerdoti. Il suo riferimento al disegno di legge presentato dal senatore del Pd e criticato dal suo stesso partito contiene precipui elementi di natura giuridica. “In Italia c’è sia un presidio normativo penale, con la legge Mancino del 1993 che punisce i reati d’odio, sia una strategia nazionale contro l’antisemitismo con un coordinatore, il comandante Pasquale Angelosanto, che cerca di elaborare programmi che riguardano soprattutto l’educazione, la sensibilizzazione anche nelle scuole e nella pubblica amministrazione. Però nella pratica ci sono delle carenze e quindi mi sembra opportuno che ci sia un intervento legislativo che agisca come delega al governo in materia di rafforzamento degli interventi relativi ai contenuti di antisemitismo. Soprattutto per quel che riguarda l’odio veicolato sulle piattaforme online”, dice Sacerdoti.
Eppure che effetto le ha fatto vedere come sia stata la sinistra, soprattutto il Pd, a opporsi a questo disegno di legge? “Lo trovo molto deludente, anche perché le prese di posizione di quella parte politica sono davvero troppo timide e silenziose. Questa levata di scudi sul ddl Delrio, peraltro, si è accompagnata a una raccolta firme di diversi intellettuali che hanno criticato il ddl Delrio paragonandolo a quello Gasparri. Ma sono testi completamente diversi: Gasparri e altri propongono un rafforzamento della norma penale del decreto Mancini mentre il ddl Delrio si occupa di monitoraggio, vigilanza, dissuasione, un’operazione di tipo culturale. Per questo, ripeto, la delusione è grande”, sottolinea il giurista. Così come deludente è questo votarsi, a sinistra, a figure come la relatrice speciale Onu Francesca Albanese: “L’ho sentita settimana scorsa intervenire a un convegno di Magistratura democratica. Sosteneva, pur non vivendo in Italia, che qui da noi sia in atto una deriva antidemocratica. Ecco, mi ricorda quelle forme di estremismo della sinistra extraparlamentare della mia generazione”.
Sacerdoti si è stupito molto, guardando alle immagini di Sydney, di quanti pochi controlli di sicurezza fossero stati attivati. “In Italia c’è un grande presidio delle forze di polizia. Ma il fatto che si possa andare in piazza, come successo a Roma e Milano per l’inizio delle celebrazioni di Hannukkah, solo scortati dalle forze di polizia, non credo sia un bel segnale”, rileva amaramente Sacerdoti. Il quale in conclusione, per descrivere il clima d’odio verso gli ebrei, si sente di raccontare un episodio strettamente personale. “Ho ricevuto una mail anonima con delle minacce di morte in cui mi si da dello ‘sporco ebreo”, e mi si avverte “ti arriverà un colpo di pistola in testa da parte mia quando meno te lo aspetti’. Ho subito denunciato, ma questo per noi ebrei sta diventando la normalità. Purtroppo”.
la dichiarazione