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il discorso
Mattarella: “È in atto un'operazione contro l'occidente. Non è possibile distrarsi”
Per il capo dello stato serve una "poli-diplomazia" in epoca "poli-crisi": “Pericolose attività di disinformazione tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei paesi democratici. Cercano di affermarsi inediti ma opachi centri di potere”
È in tempi difficili che "la diplomazia si trova a dispiegare una delle sue caratteristiche più preziose: la ricerca di percorsi per uscirne e spazi di dialogo". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all'inaugurazione della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori, a Roma. La situazione internazionale è "imprevedibile provoca disorientamento – ha proseguito – L'inquietudine del pessimismo non deve indurre a ritenere ineluttabile il processo che vede l'ordine geopolitico, che avevamo contribuito a costruire, mostrare crepe sempre più estese e profonde”.
Per il capo dello stato, nel contesto attuale, due sono gli ambiti su cui puntare per essere protagonisti: “Quello multilaterale e quello degli organismi sovranazionali, come l'Unione europea. Il mondo contemporaneo è attraversato da molteplici crisi", ha sottolineato Mattarella, ricordando la guerra in Ucraina e la crisi in medio oriente, che continua a essere esposta a "nuove lacerazioni". “La tragedia di Gaza – ha detto – con il suo carico di sofferenza civile e il persistente alto rischio di escalation, continua a esporre il medio oriente a nuove lacerazioni: il raggiungimento del cessate il fuoco, per quanto fragile, richiede il fermo sostegno di tutta la Comunità internazionale". Permane infatti “l'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l'aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla cooperazione e sicurezza nel continente", ha detto il presidente. In questo clima già difficile, la tecnologia ha un ruolo chiave. L'evoluzione degli armamenti e l'uso dell'intelligenza artificiale espongono a rischi accresciuti: Nei domini più pericolosi, affidare ad algoritmi la decisione sulla vita e la morte segnerebbe un arretramento drammatico della sicurezza collettiva. Penso che sia molto sottile il crinale tra l'illusione del dominio infallibile delle Intelligenze artificiali e la prevalenza definitiva della stupidità naturale, che purtroppo, come nel noto aforisma, attribuito ad Albert Einstein, può tendere all'infinito".
"È evidente che è in atto un'operazione, diretta contro il campo occidentale, che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse nazioni. Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori". La tentazione della frammentazione "si insinua nelle relazioni internazionali e persino nel mondo occidentale", ha aggiunto il presidente. "Ovunque, le conseguenze di fenomeni globali, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze economiche, alle crisi energetiche, si sommano al riaffiorare di radicalismi ed estremismi che rendono, talvolta, difficili le pacifiche convivenze negli stessi stati e fra gli stati. Una condizione che viene alimentata da flussi informativi manipolativi che, nell'ambito di conflitti ibridi condotti con vari strumenti ostili, congiungono fronte interno e fronte esterno. Pericolose attività di disinformazione tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei paesi democratici. Cercano di affermarsi inediti ma opachi centri di potere –di fatto sottratti alla capacità giurisdizionale degli stati sovrani e degli organismi sovranazionali- dotati di vaste capacità di influenza sui cittadini e, con esse, sulle scelte politiche, tanto sul piano interno ai singoli stati quanto su quello internazionale", ha evidenziato il presidente . "Ne viene interpellata – ha sottolineato il capo dello stato – anche la diplomazia, chiamata, assieme alle altre articolazioni dello stato, a concorrere, nel nostro paese, alla salvaguardia del sistema di libertà e democrazia della Repubblica".
Per il presidente "appare, a dir poco, singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l'apprezzamento dell'intero occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà". È proprio in questo contesto di "poli-crisi" e' indispensabile una "poli-diplomazia", ha detto il presidente. “L'opera silenziosa di tessitura della diplomazia deve contribuire a promuovere la concordia nella convivenza tra i popoli, nella giustizia internazionale, nella collaborazione per il bene comune", ha concluso.