Il colloquio

Picierno (Pd): "Bene Zelensky a Chigi. Ma ora Meloni dimostri il suo sostegno a Kyiv con i fatti"

Gianluca De Rosa

La vicepresidente del Parlamento europeo invita tutti a "non fermarsi alla fotografia perché la linea italia tiene solo se è coerente con i fatti". Quali? "La premier deve entrare nei volenterosi e varare il nuovo decreto armi, non si può fare il servo di due padroni"

"L’incontro tra Meloni e Zelensky è stato importante e doveroso. Ogni volta che l’Italia ribadisce il sostegno all’Ucraina afferma una verità semplice: senza la resistenza di Kyiv non esiste sicurezza europea", premette la vicepresidente del Parlamento europeo, la dem Pina Picierno. E però è proprio lei a mettere subito in guardia. "Non possiamo fermarci alla fotografia. La linea italiana 'tiene' solo se è coerente nei fatti, non nei comunicati". Ed è alla prova della realtà che secondo Picierno ci si imbatte nelle "esitazioni" e nei "ritardi, un’Italia spesso in affanno nel dialogo europeo". "La credibilità - dice - non si misura con gli incontri simbolici, ma con la capacità di essere parte attiva di una strategia comune. Ed è lì che il governo continua a muoversi con passo incerto".

Intanto però Zelensky ringrazia l’Italia, anche se mancano ancora il nuovo decreto armi e la presenza tra i “volenterosi” del governo italiano. "Questo perché - dice Picierno - il governo è bloccato dalle proprie contraddizioni. Meloni sa perfettamente che sostenere Kyiv non è una scelta di generosità, ma di sicurezza nazionale. Eppure fatica a tradurre questa consapevolezza in atti concreti perché nella sua maggioranza convivono culture politiche ancora ambigue verso Mosca e un racconto pubblico che non ha mai spiegato davvero al Paese quale sia la posta in gioco". E la conseguenza, secondo l'eurodeputata del Pd, è proprio l'incertezza sulle azioni da compiere: "Tutto questo - sottolinea - produce un corto circuito evidente: si rivendica il ruolo dell’Italia, ma non si firma il nuovo decreto armi; si parla di leadership, ma non si è nel gruppo dei paesi che guidano il sostegno militare. La verità - conclude Picierno citando un capolavoro di Goldoni - è che non si può servire due padroni: o si difende l’Europa e il diritto internazionale, oppure si resta a metà del guado e si strizza l’occhio a Trump che ha messo l’Unione nel suo mirino".