vuoti di memoria
Delrio, Boccia e “lo smemorato” Pd sull'antisemitismo
Il capogruppo dem in Senato sconfessa Delrio: la sua proposta è "a titolo personale". Ma la definizione di antisemitismo usata nel ddl presentato a Palazzo Madama è la stessa approvata dal governo Conte nel 2020, di cui Boccia era ministro
Il Pd e gli smemorati. Graziano Delrio presenta un disegno di legge per il contrasto all’antisemitismo. La sua proposta è semplice: adottare la definizione di antisemitismo data dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) che qualifica come antisemita ogni critica radicale contro Israele. E’ una definizione che per Amnesty è controversa.
E’ una proposta di legge di Delrio, un ex ministro che nel Pd ha fatto la bella battaglia contro l’antisemitismo. Si solleva il caso, a sinistra. Per Angelo Bonelli, “se questo testo diventasse legge, chi contesta radicalmente i comportamenti dello stato di Israele verrebbe definito antisemita e quindi sanzionato”.
Il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia (davvero un gruppo come il Pd non aveva previsto la polemica?) reagisce e precisa che la proposta di Delrio “è a titolo personale”. E’ un modo per prendere le distanze. Delrio replica che “la definizione di antisemitismo è da noi usata perché assunta dal Parlamento europeo nel 2017 e dal governo Conte nel 2020”. Era il 17 gennaio 2020 e il governo Conte approva la definizione di antisemitismo usata da Delrio. Ministro di quel governo era Boccia. Era a titolo del Pd o a titolo Boccia?
l'editoriale dell'elefantino