L'audizione
Crosetto: "Servono 4,4 miliardi per il 'dome' italiano. E più fondi per spazio e cybersicurezza"
Il ministro della Difesa è stato audito dalle commissioni Esteri di Camera e Senato per presentare il Documento programmatico pluriennale 2025-27. Sulle missioni all'estero: "Aumenteranno in Africa anche per gestire l'immigrazione"
"Sono decenni che non ci occupiamo di Difesa e ora dunque bisogna correre", ha ribadito iniziando la sua audizione alle commissioni Esteri di Camera e Senato il ministro della Difesa Guido Crosetto, arrivato al Senato di prima mattina per presentare il Documento programmatico pluriennale 2025-27, che definisce la pianificazione pluriennale della spesa militare e dei programmi di armamento per la Difesa italiana. "Ora - ha proseguito il ministro - dobbiamo dotarci di uno strumento militare efficiente, efficace, che non sprechi risorse e che in qualche modo sia pronto ad adeguarsi a cambi repentini che ci rendono impossibile definire il futuro, sia dal punto di vista degli scenari, sia della minaccia, sia delle tecnolgie. Serve l'impegno industriale, perché nella corsa alla tecnologia l'Europa è profondamente indietro".
Tra i punti principali dell'audizione la realizzazione dello scudo di difesa antimissilistica per il nostro paese, sul modello dell'israeliano Iron Dome. "Il 'dome' nazionale - ha detto il ministro - non è un sistema singolo, è uno scudo, un ecosistema, un'architettura protettiva finalizzata alla difesa spaziale, antimissilistica e antidrone. Una difesa che non abbiamo mai avuto e non è più rinunciabile, che assorbe investimenti nelle annualità per circa 4,4 miliardi di euro". Più in generale gli investimenti sulla difesa sono distribuiti su tutti i domini operativi. “Stiamo definendo i sistemi necessari a completare la difesa italiana, costruendo un sistema multilivello, resiliente, interoperabile, pienamente integrabile con tutti gli alleati, in grado di garantire in futuro sicurezza al nostro Paese, partendo dall’esperienza in Israele e da quello che vediamo ogni giorno in Ucraina”, ha spiegato Crosetto. Il ministro ha poi sottolineato quali sono i domini di battaglia più recenti, spazio e cyber, sui quali è necessario concentrare attenzione e maggiori investimenti. “Quest'ultimo - ha detto - è terreno di scontro quotidiano, con impatti diretti sulla sicurezza nazionale. Il dominio cyber rappresenta una dimensione strategica fondamentale. La valorizzazione del dato, le connettività avanzata e la sicurezza cibernetica in senso pieno sono tre assi che prevedono investimenti per 500 milioni l'anno, in parte già avviati. Ma - ha sottolineato - sono troppo poco". Una mancanza di risorse che secondo il ministro è condivisa anche dagli investimenti sullo spazio: "E' un dominio cruciale, ora e sempre di più in futuro parte integrante della postura difensiva: i 200 milioni l'anno previsti sono nulla, tanto più se confrontati con gli investimenti nella parte Asi non coordinati con la Difesa".
Il ministro ha parlato anche delle missioni italiane all'estero. "Stiamo pensando di aumentarele", ha detto, prima di spiegare come anche l'immigrazione c'entri con il perché dell'eventuale incremento dell'impegno di forze armate italiane fuori dai confini nazionali. "Faccio un esempio - ha detto - portare i nostri soldati in Niger può servere a a creare le condizioni perché magari da quella zona del Sahel mi arrivino 500 mila persone in meno? La nostra presenza in Africa in prospettiva sarà sempre maggiore: se vogliamo andare alla fonte e non gestire cose solo quando arrivano solo così si può fare".
Crosetto infine ha chiarito alcune cose sulle polemiche delle scorse settimana sulla leva volontaria. "Cosa si racchiude dietro il termine 'leva volontaria? ", si è chiesto retoricamente, prima di rispondere: "La legge 244 va buttata via, perché costruita in tempi diversi e vanno aumentate le forze armate, la qualità, utilizzando professionalità che si trovano nel mercato. Servono strumenti che mi consentano di avere le risorse necessarie per le forze armate, per implementare alcune specificità anche utilizzando dei civili. Ho parlato più volte di riserva selezionata, di meccanismi per attirare le persone, di incentivi economici. C'é bisogno di forze armate professionali".