Il racconto

Mattarella omaggia Napolitano, ma FdI diserta e Schlein è in ritardo. Violante: "Il referendum lo vince Meloni"

Carmelo Caruso

Si presentano i discorsi di Napolitano, con Mattarella, Casini, Finocchiaro. La Russa loda l'ex presidente. Tutti attendono Schlein che arriva a convegno iniziato. Violante su Albanese: "A volte sbrocca"

Roma. Il re è Mattarella, Anna Finocchiaro è la sovrana e Pier Ferdinando Casini è il principe ereditario (compie oggi 70 anni. Auguri, Quirinabile!). Sala della Regina. La scena, alle 17: arriva Mattarella alla Camera per omaggiare Giorgio Napolitano ma Elly Schlein non si trova. Peppe Provenzano è vestito da cresima, in seconda fila. Massimo D’Alema è in anticipo, in prima fila. Luciano Violante, anche lui, prima fila. Lorenzo Guerini è in prima fila  con D’Alema. Disperazione del Pd. “La segretaria, dov’è? Non è politica ma bon ton”. Svenimenti. Elly è in ritardo. La sedia vuota, il trono è vacante. Passiamo ad altro.  Francesco Saverio Garofani, l’uomo “caso Garofani”, il segretario del Consiglio supremo di Difesa, lo stretto collaboratore di Mattarella, non lo troviamo. Sarà forse a Terrazza Montepulciano dove lo inseguono  ancora i cronisti della Verità? Per questa volta la fa franca. Che ci facciamo, qui? Si pubblicano i discorsi parlamentari dell’ex presidente migliorista, un malloppone di sapienza,  un gioiello. Walter Verini se ne porta via due copie.  Parlamentari di FdI? Zero. E’ diserzione dopo il caso Garofani, il caso aperto e chiuso da FdI. Atreju impone la militanza e tutta la fatica va impiegata per il confronto fra Arianna Meloni e Raoul Bova. L’altra Meloni, la presidenta, è in Bahrein, ed è assente giustificata.  Fazzolari, un attimo che vi spieghiamo (caro Mario Orfeo, se arriva il greco come editore di Repubblica finirà che vestirete alla Fazzolari, camicia carta da zucchero. Annalisa Cuzzocrea, per punizione, intervisterà Arianna Meloni un giorno sì e anche l’altro). Ebbene, il Fazzo è fitto.  Volevamo dire che ha un’agenda fitta e  non può partecipare. Dario Franceschini, per questa volta, lo lasciamo in pace. Ci concentriamo su Violante.  Caro Violante, se non erriamo, lei è per il no al referendum sulla separazione delle carriere. Corretto? “Corretto. Questa separazione delle carriere provocherà disastri”. Ma come finisce il referendum? “Secondo me lo vince Meloni”. Violante ci vede intirizziti (facciamo parte dell’ottanta per cento tornato dall’evento di Montepulciano con sintomi influenzali) e ci chiede come sia andata. Noi gli spieghiamo  che abbiamo ascoltato ettolitri di “riflessioni” e svuotato botti di “stringiamoci intorno a Mattarella”. Violante ci risponde: “Beh, non mi sembra un grande programma. Il problema della sinistra europea è che deve rinascere un pensiero liberaldemocratico”. Dimenticavamo,  caro Violante: ma cosa ne pensa di Francesca Albanese? “Cosa vuole che pensi. Penso che ha fatto degli studi, ma che, a volte, come si dice a Roma, sbrocca”. Concordiamo pienamente ma Violante deve conversare con  D’Alema e dunque “perdonatemi”. La disperazione cresce perché inizia a fare gli onori di casa Lorenzo Fontana, ma Schlein non l’hanno vista arrivare. Mattarella, seduto accanto a La Russa (Mattarella guarda a sinistra, La Russa a destra. Tutto torna) ormai ha raggiunto l’ascesi. Per fortuna la porta della Sala della Regina si apre  e appare la segretaria del Pd. Piccolo problema del cerimoniale: se la facciamo passare, adesso, la vedranno tutti. Schlein sta sulla porta come una corazziera. Soluzione: attendono che finisca Fontana, poi La Russa (che dice di Napolitano: “Era un uomo di parte ma difensore della politica con la P maiuscola”). Il figlio di Napolitano, Giulio, ci fa entrare a casa, la bottega del presidente, quando ricorda la stilografica blu del papà. Anna Finocchiaro, che vi dobbiamo dire? Ogni volta che parla, un uomo cade ai suoi piedi. Com’era l’adagio di Montepulciano? “Difendiamo Mattarella dalle offese della destra…”. Passi che FdI non c’era, ma la prossima volta montiamo la guardia in orario. Garofani? Sarà  rimasto a Montepulciano?

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio