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Pd e 5s in Toscana litigano già: caos sull'aeroporto. Calenda: “Finirà male”

Luca Roberto

Il ministero concede la Via allo scalo di Peretola. Giani esulta, ma M5s e Avs chiedono la retromarcia sul progetto. Il leader di Azione: "E' colpa del presidente che li ha voluti in coalizione"

La funzione storica dei Cinque stelle è quella di rompere le palle al Pd. Ma se tu ti costruisci da solo le condizioni perché te le rompano, le scatole, è ovvio che la colpa è tua. In questo caso la responsabilità è tutta di Eugenio Giani. E’ iniziata male e finirà male”. Carlo Calenda l’aveva profetizzato, questo inizio di legislatura in Toscana. E oggi, dopo aver detto no all’ingresso in coalizione, guarda a quel che succede nel campo largo da spettatore che si frega le mani. “Sarà una legislatura molto complicata. E non credo che Giani se la potrà cavare vestendosi da Trono di spade o nascondendosi nei boschi”, dice al Foglio il leader di Azione.  La giunta toscana non si è ancora ufficialmente insediata – le nomine ci sono ma le deleghe verranno ufficializzate a breve: la vicepresidente Mia Diop, che ieri è stata attaccata da Vannacci, si occuperà di Pace e Cooperazione internazionale –. Eppure il campo largo è già in ebollizione. Già sulla composizione della squadra di governo regionale ci sono state scintille: sono state premiate solo le province di Firenze e Pisa, sono stati fatti fuori ex assessori come Simone Bezzini e portatori di voti quali l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, entrambi del Pd. Ma un antipasto delle divisioni tra i dem da una parte e Cinque stelle e Avs dall’altra si è avuto soprattutto in seguito al decreto del ministero dei Trasporti che ha concesso la Valutazione d’impatto ambientale, con prescrizioni, al progetto della seconda pista dell’aeroporto Vespucci di Peretola, a nord di Firenze. Giani e la sindaca di Firenze Sara Funaro hanno esultato per il via libera ministeriale, insieme agli esponenti di Italia viva. M5s e Avs, invece, non l’hanno presa granché bene. “Nessuno obietta su investimenti che possano migliorare Peretola come city airport, il problema è la nuova pista, il cui impatto ambientale sarebbe pesantissimo: Avs lo ritiene un progetto sbagliato nel metodo e nel merito”, si è subito affrettato a commentare il consigliere regionale dei Verdi Massimiliano Ghimenti. Ma anche i colleghi 5s hanno espresso posizioni similari: “Il progetto presenta criticità rilevanti, ridiscutiamo insieme un modello di sviluppo della Piana, senza ulteriori espansioni di Peretola”, hanno detto i consiglieri del M5s Irene Galletti e Luca Rossi Romanelli, chiedendo che la discussione venga riportata in seno al Consiglio regionale visto che “la partita è tutt’altro che chiusa”. Anche il sindaco dimissionario di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, eletto in consiglio regionale nelle liste di Sinistra italiana, ha annunciato il ricorso della sua amministrazione comunale contro il Mit. Non esattamente quel che si aspettava Giani, che ha rivendicato con orgoglio l’ottenimento della Via. E augurandosi che le procedure autorizzative si completino nel più breve tempo possibile. 

 

Peretola non è che un test sui possibili condizionamenti di Avs e M5s sul lavoro della giusta (soprattutto sulle opere e infrastrutture strategiche) perché il no all’ampliamento dello scalo era uno dei 23 punti dell’accordo di programma sottoscritto da Giani con i Cinque stelle prima del voto (con tanto di stretta di mano a favore di telecamera con Paola Taverna): Giani lo considerò un elenco “di spunti”, Taverna una serie “di impegni”. Nella lista ci sono altre materie su cui l’agenda 5s rischia di inficiare il lavoro della giunta: dal no al rigassificatore a Piombino, fino al “progressivo allineamento al protocollo Zero Waste verso la riduzione dei rifiuti ed a obiettivi spinti di differenziazione e chiusura del ciclo, per giungere a una celere e progressiva chiusura degli inceneritori esistenti e delle discariche della Toscana”.Ma non solo: i 5s  hanno messo nel mirino anche la stazione dell’alta velocità Medioetruria che Giani vorrebbe costruire con una soluzione di compromesso (la località scelta dalla regione è quella di Rigutino). Anche per arginare queste derive  la delega alle infrastrutture andrà a Filippo Boni, esponente Pd. Fatto sta che l’importante delega all’ambiente finirà nelle mani di Davide Barontini, in quota Cinque stelle. Per dirla ancora con Calenda, “la colpa è di Giani che li ha voluti”.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.