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Prodi sconfessa Schlein: "Non c'è alternativa a Meloni. Il centrosinistra ha girato le spalle all'Italia. La democrazia non è a rischio"

L'ex premier a “Otto e Mezzo”: l'allarme democratico non basta se manca una proposta credibile. Poi critica Meloni su Ue, manovra e “figli e figliastri”, ma ammette che potrà continuare a governare indisturbata finché dall'altra parte c'è il vuoto

Romano Prodi non è tipo da scomuniche facili. E infatti non si unisce al coro che, nel centrosinistra, continua a denunciare un’Italia sull’orlo di un precipizio democratico. Semmai, vede un’altra emergenza: l’opposizione che non si oppone davvero al governo, che non sa parla al paese reale, che non rappresenta più un’alternativa politica. "Il centrosinistra ha voltato le spalle all’Italia", dice l'ex premier a Otto e Mezzo, quando la giornalista Lina Palmerini gli chiede chi siano gli elettori lasciati indietro. Risposta secca: "L’Italia".

È un colpo a Elly Schlein e, più in generale, a un campo (largo) progressista che non vince un’elezione nazionale da vent’anni. "Il problema è se la destra vuole perdere al voto. Può anche perdere voti, ma solo se c’è veramente un’alternativa di governo con obiettivi precisi", dice l’ex presidente del Consiglio. "Per ora io vedo una scarsa alternativa".

  

Il rischio democratico? Non esiste


Alla domanda, inevitabile, sul rischio democratico, Prodi smorza i toni: "Non esiste un problema di alternativa democratica in questo momento". La destra ha "un senso del potere molto forte", ma questo "non vuol dire che sia a rischio la democrazia". Un messaggio chiaro: meno paura, più politica.


Quando si sposta sui contenuti, Prodi torna a colpire l’esecutivo. Prima sui conti pubblici: "C’è una crescita dello 0,4/0,5 per cento, dovuta solo al Pnrr. Senza l’Ue avremmo un segno negativo". Poi sulla coerenza: "Meloni dice che non può far nulla per colpa dei governi precedenti, ma si vanta di essere il governo più longevo: c’è qualche contraddizione". E infine sulle priorità: "Il governo fa figli e figliastri. Nella finanziaria taglia sovvenzioni per le metropolitane nelle grandi città governate dal centrosinistra, quando proprio quelle servono". Persino il tema delle banche, sollevato con la solita cautela prodiana, viene usato per ricordare chi ha beneficiato maggiormente di questa fase economica: "Hanno fatto profitti notevoli, un contributo possono darlo. Sono parte del popolo, hanno una funzione pubblica anche se private".

Anche sull’Europa, Prodi resta Prodi: rigoroso. "Meloni è obbediente a Trump. Non parla di Europa ma di Occidente", dice, con sottinteso: un paese medio come l’Italia senza la Ue è più debole. E ancora: abolire l’unanimità in Europa "sarebbe la cosa più naturale da fare", perché Gaza e Ucraina dimostrano che "l’Europa non ha contato nulla". A sorpresa, saluta con interesse l’incontro tra Trump e Xi: "Non ci sarà pace senza un accordo Usa-Cina". 

 

L’ultimo avviso al centrosinistra


Il Professore non si autocandida e non benedice nessuno. "Non appoggio nuovi movimenti, ma li guardo con interesse". Però manda un messaggio ai suoi eredi, distratti dalle guerre intestine e dai moralismi: "Il dialogo è quello che può portare alla formazione di una forza capace di rappresentare un’alternativa". In sintesi: la democrazia non cade, l’Italia sì. E Meloni governa indisturbata finché dall’altra parte c’è solo un vuoto.