L'evento

Onorato insieme a Salis e a Manfredi lancia la "quarta gamba" del campo largo. E c'è anche Giuseppe Conte

All'hotel Parco dei principi di Roma l'incontro per presentare il progetto centrista "Civici per l'Italia". L'obiettivo è ampliare e rafforzare un'alleanza di centrosinistra già molto affollata. Il presidente del Movimento arriva al fotofinish. Presenti anche Bonaccini e Bettini

Marianna Rizzini e Nicolò Zambelli

È il giorno delle grandi aspettative, delle grandi speranze e anche delle grandi cautele – giorno del volare alto e del tenersi ben ancorati a terra – attorno a quella che, si capirà poi, non vuole essere chiamata "quarta gamba" del centrosinistra, pur candidandosi di fatto a occupare in senso ampio il quarto spazio libero che potrebbe essere una prateria come un piccolo parco, dipendendo, ora come ora, da se stessa ma anche da molti altri fattori, tra cui, in ordine sparso, la linea della segretaria dem Elly Schlein, i risultati delle regionali in Campania, il referendum sulla giustizia, le sorti del M5s e il come e il quanto si riuscirà ad aggregare esperienze civiche dal basso, "dal Friuli a Caltanissetta", come dice il promotore dell'evento e assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del comune di Roma Alessandro Onorato, mentre il leader Movimento 5 stelle Giuseppe Conte entra in sala con timing perfetto, prendendosi l'applauso che poi ricambierà con la frase "sono fortemente interessato al progetto di Onorato".
 

Non è un caso che lo dica nel bel mezzo del pasticciaccio a cinque stelle che vede l'ex premier contestato dall'interno dall'ex sindaca di Torino Chiara Appendino e non solo, e proprio per il cedimento all'idea di campo largo di cui qui si vorrebbe "aggiornare la fotografia", come dice la sindaca di Genova Silvia Salis, accolta come stella nascente della nouvelle vague anche se lei fortissimamente dice di voler continuare quello che fa, cioè la sindaca.
 

E mentre Onorato auspica che "il campo largo non sia una gabbia", e che "ognuno evidenzi le sue sensibilità" tenendo alta la "visione libera dello stare insieme", c'è chi, in sala (dove si intravedono, tra gli altri, oltre a circa duecento amministratori di centrosinistra e oltre a quasi 1500 avventori, anche il presidente dem Stefano Bonaccini e l'ex leader repubblicano Giorgio La Malfa e persino l'ex ministro Vincenzo Scotti) si diverte a giocare al totonomi nonostante le smentite dei protagonisti: "Chi sarà il federatore o la federatrice dei civici?", Silvia Salis, Onorato o il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che conclude sottolineando lo "stare insieme", partendo "dal riformismo" e anche dall'apporto del mondo cattolico, mentre Salis dice che la cosa importante è fare qualcosa per e non "contro" qualcuno? Chissà se a Elly Schlein fischiano le orecchie.
 

E insomma c'è chi ci vede questo o quello, nel nuovo contenitore, vista anche l'attenzione ai giovani, anche l'allargamento anche in senso anagrafico. Fatto sta che, tra i relatori, al giovane deputato regionale siciliano Ismaele La Verdera, da qualche giorno sotto scorta per via della sua opera di contrasto alle mafie, spetta, dopo Onorato e Conte, l'ovazione.
 

Ognuno dà il senso che vuole alle parole del sindaco e presidente Anci Manfredi che racconta il suo "sogno da ragazzo", parla della forza del progressismo e punta sui salari e sulla dignità delle persone o a Conte che dice, fuori dalla sala, "ognuno ovviamente deve lavorare per la sua forza politica". Salis dice: siamo onesti, fossimo stati tutti insieme, a livello nazionale, non ci sarebbe stato il governo Meloni. Dal campo largo si vuole passare al campo della realtà, dicono tutti, mentre Gualtieri pronuncia la frase che piace: noi civici non "lavoriamo per il premio della critica ma il premio del pubblico".
 

Testo di Marianna Rizzini - video di Nicolò Zambelli

Il centro e il progetto dei civici di Onorato, per approfondire